No Signal Service

Cresciuto nel “segno” di Gică: la valigia di Stefan Popescu

E' nato nel "museo della Romania" Stefan, 24 anni e un bagaglio da disfare..

Marco Rarità

E’ nato nel “museo della Romania” Stefan, 24 anni e una vita vissuta con la valigia sul letto, tre paesi diversi, tante maglie, incroci e già molte storie da raccontare. E’ nato a Iași Stefan, definito come il centro culturale della bella Dacia, quella Romania che gli è rimasta nel cuore anche quando l’ha dovuta lasciare per inseguire una opportunità che forse neanche si aspettava arrivasse così presto. Il papà nel ramo immobiliare, la mamma casalinga e un fratellino che è la sua passione, “bomberino” oramai adolescente, non aveva neanche 16 anni Stefan quando chiuse la prima valigia per la Ciociaria, ad Alatri. Dal confine con la Moldavia al Sud della nazione, i primi calci al pallone li ha dati a Craiova, su un campo a 50 metri da un lago e meno di un chilometro dall’aeroporto.

scuola calcio popescu

Era la Școala de Fotbal Gică Popescu, la scuola calcio del “monumento” rumeno Gheorghe Popescu, nessuna parentela tra i due, quel gigante che negli anni novanta si consacrò come uno dei difensori più forti del pianeta, girovagando tra Steaua, Tottenham, Barcellona e Galatasaray. Quell’estate Stefan andò con i compagni in Italia per giocare un torneo nel basso Lazio, la scuola calcio del Gică era affiliata con la Roma e gli osservatori giallorossi scrissero il suo nome in cima alla lista. “Non fate fare la valigia al ragazzo.. rimane qui”. E rimase eccome Stefan, che giocava anche contro ragazzi più grandi, tant’è che con lui restò a Roma un altro compagno di scuola calcio, Adrian Stoian. Tre anni a Trigoria, la crescita umana con “Strama” poi nel settore giovanile in Romagna, a Cesena, finchè non arrivano le “sirene” dalla Francia. L’Olympique e poi la breve esperienza ad Ajaccio, alla “corte” di Mutu (i due sono molto legati) e mister Ravanelli.

sdf

Ma nulla di buono, se non nei rapporti personali, arriva da quel pezzo di vita in Corsica, così torna in Italia, dividendosi negli anni tra Terni e Modena. I giorni d’oggi parlano dell’ennesima valigia, disfatta all’ombra dell’Arechi, un’altra terra da scoprire e quel concetto di “fino alla fine..” da imparare, magari Cristea può aiutare..

No Signal Service

Commenti

I commenti sono disabilitati.