Ci ritroviamo a parlare della seconda partita di campionato per i granata con altrettante vittorie, ma abbiamo visto tatticamente due partite diverse. In effetti vuoi per gli avversari, la squadra di mister Braglia a detta anche di Ventura è una squadra ostica che fa dell’agonismo uno dei suoi punti di forza. Vuoi anche per un campo di gioco che non aiutava una manovra fluida, non siamo riusciti a vedere la Salernitana vista in casa con il Pescara. La squadra di mister Ventura si schiera con un 1-3-5-2, Micai tra i pali tre centrali ( Dcd Karo – Dc Migliorini – Dcs Jaroszyrisky) i quinti molto offensivi per caratteristiche (Es Kiyine – Ed Cicerelli), tre centrocampisti ( Int dx Akpa Akpro – Cc Di Tacchio – Int sx Firenze) e due punte ( Jallow – Djuric). Alcuni principi si sono rivisti vediamo cosa:
I granata ricercavano con un giro palla da dietro di attrarre l’avversario, per poi una volta riuscita nel suo intento verticalizzare alle spalle della pressione avversaria.
Fig.1
Jallow viene incontro e scarica per Di Tacchio che di prima serve Akpra Akpro. In gergo questa giocata si chiama palla dentro palla fuori ed è un principio che la squadra di mister Ventura cerca in maniera continua.
Fig.2
Dicevamo che il Cosenza è una squadra ostica da affrontare, soprattutto per una squadra che vuole dettare i ritmi della partita. La squadra di Braglia aspettava dietro la linea della palla indietreggiando fino a centrocampo. Chiudendo in zona centrale Di Tacchio e con le due punte in questo caso Carretta e Baez che lavoravano sui centrali di riferimento avversari.
Fig.3
La partita precedente dei granata ha visto come i quinti Kyine e Cicerelli abbiano fatto la differenza. Questo lo sapeva il mister Braglia, che lasciava ampi margini nella gestione ai tre centrali avversari fino a che la palla arrivasse sugli esterni, in quel frangente scattava il raddoppio di marcatura.
Fig.4
Ma la tattica di fronte alla qualità tecnica non può nulla. Sul gol granata la palla arriva a Cicerelli che viene si raddoppiato, anche se in ritardo, ma le qualità del giocatore lo porta a saltare due uomini e tagliare il campo da destra verso il centro (Fig5). Firenze, che ha caratteristiche importanti nell’inserirsi tra le difese avversarie , parte ed attacca lo spazio avanti a lui con Cicerelli che lo serve (Fig6). Il centrocampista salernitano si trova a tu per tu con il portiere avversario e lo punisce con un diagonale perfetto. (Fig.7).
Fig.6
Fig.7
Questo ci fa capire che avvolte la qualità tecnica supera tutti i tatticismi. Braglia aveva imbrogliato in maniera eccellente la manovra avversaria, ma fortunatamente quest’anno i granata hanno non solo un allenatore che ha saputo dare ad oggi delle idee alla propria squadra, ma hanno soprattutto degli elementi che riescono a dare quelle sterzate tecniche a delle partite chiuse e senza vie di gioco.