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Cosenza-Salernitana, l’analisi e lo spunto vincente

La relazione tecnico tattica, nel dettaglio, dell'allenatore Jacopo Leone.

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Ci ritroviamo a parlare della seconda partita di campionato per i granata con altrettante vittorie, ma abbiamo visto tatticamente due partite diverse. In effetti vuoi per gli avversari, la squadra di mister Braglia a detta anche di Ventura è una squadra ostica che fa dell’agonismo uno dei suoi punti di forza. Vuoi anche per un campo di gioco che non aiutava una manovra fluida, non siamo riusciti a vedere la Salernitana vista in casa con il Pescara. La squadra di mister Ventura si schiera con un 1-3-5-2, Micai tra i pali tre centrali ( Dcd Karo – Dc Migliorini – Dcs Jaroszyrisky) i quinti molto offensivi per caratteristiche (Es Kiyine – Ed Cicerelli), tre centrocampisti ( Int dx Akpa Akpro – Cc Di Tacchio – Int sx Firenze) e due punte ( Jallow – Djuric). Alcuni principi si sono rivisti vediamo cosa:
I granata ricercavano con un giro palla da dietro di attrarre l’avversario, per poi una volta riuscita nel suo intento verticalizzare alle spalle della pressione avversaria.
Fig.1

figura 1

Jallow viene incontro e scarica per Di Tacchio che di prima serve Akpra Akpro. In gergo questa giocata si chiama palla dentro palla fuori ed è un principio che la squadra di mister Ventura cerca in maniera continua.
Fig.2

figura 2

Dicevamo che il Cosenza è una squadra ostica da affrontare, soprattutto per una squadra che vuole dettare i ritmi della partita. La squadra di Braglia aspettava dietro la linea della palla indietreggiando fino a centrocampo. Chiudendo in zona centrale Di Tacchio e con le due punte in questo caso Carretta e Baez che lavoravano sui centrali di riferimento avversari.
Fig.3

figura 3

La partita precedente dei granata ha visto come i quinti Kyine e Cicerelli abbiano fatto la differenza. Questo lo sapeva il mister Braglia, che lasciava ampi margini nella gestione ai tre centrali avversari fino a che la palla arrivasse sugli esterni, in quel frangente scattava il raddoppio di marcatura.
Fig.4

figura 4

Ma la tattica di fronte alla qualità tecnica non può nulla. Sul gol granata la palla arriva a Cicerelli che viene si raddoppiato, anche se in ritardo, ma le qualità del giocatore lo porta a saltare due uomini e tagliare il campo da destra verso il centro (Fig5). Firenze, che ha caratteristiche importanti nell’inserirsi tra le difese avversarie , parte ed attacca lo spazio avanti a lui con Cicerelli che lo serve (Fig6). Il centrocampista salernitano si trova a tu per tu con il portiere avversario e lo punisce con un diagonale perfetto. (Fig.7).

Fig.5
figura 5

Fig.6

figura 6

Fig.7

figura 7

Questo ci fa capire che avvolte la qualità tecnica supera tutti i tatticismi. Braglia aveva imbrogliato in maniera eccellente la manovra avversaria, ma fortunatamente quest’anno i granata hanno non solo un allenatore che ha saputo dare ad oggi delle idee alla propria squadra, ma hanno soprattutto degli elementi che riescono a dare quelle sterzate tecniche a delle partite chiuse e senza vie di gioco.

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