Con l’Entella è già la gara della verità: urge un calcio alla crisi

A Chiavari Torrente deve fare risultato per blindare la panchina. Problemi e dubbi non gli mancano

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Pensieri e parole. I primi restano inconfessati, o appena sussurrati, coperti dalle altre – le parole – che servono, a volte, proprio per nascondere ciò che si pensa realmente.
Le sponde del fiume Entella sembrano già un’ultima spiaggia per la Salernitana, chiamata ad invertire la rotta dopo due sconfitte di fila. Vincenzo Torrente sa di essere sotto esame e certo non si sente al sicuro solo perchè, in settimana, Lotito e Fabiani hanno affermato che la sua posizione non è a rischio. E’ il calcio, il luogo in cui le parole nascondono i pensieri e dove i risultati sono l’unico appiglio per un allenatore.
Certo, tutto questo appare un po’ ingiusto perchè Torrente ha finora lavorato con entusiasmo e dedizione, senza fasciarsi la testa ma arrangiandosi. Ed oggi dovrà ancor di più fare di necessità virtù. Le assenze sono pesanti e complicano la vita al tecnico specie in difesa dove Colombo e Lanzaro sono out e Pollace non si è ancora ripreso dall’esordio shock di Crotone. E così Torrente dirotterà a destra Empereur, un centrale, per giunta mancino, che dovrà turare la falla.
Il tecnico ha cercato di compattare il gruppo, portando tutti a cena nella sua Cetara. Oggi si capirà se ci sarà riuscito perchè, al di là del buon valore dell’avversario di turno, la Salernitana è chiamata a superare i suoi problemi, i suoi limiti, le sue incertezze. L’altalena tra i pali, in qualche modo annunciata da Torrente con le dichiarazioni rese al sito ufficiale in netta controtendenza con quelle rese a caldo dopo la sconfitta con il Trapani, rischia di diventare un boomerang. Torrente rischia. Tutto. Dentro o fuori. Oggi la Salernitana deve dare un segnale. Le assenze, tante, i dubbi, molti, le parole, perfino troppe. Vale tutto ed il suo contrario, ma oggi varrà solo il verdetto del campo.

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