“Cobellis è un abusivo”

L'Udc salernitana fedele a Caldoro attacca De Mita e contesta il patto con De Luca

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“Non bisogna più parlare di Ciriaco De Mita. Perché così si fa il suo gioco e gli si dà quella legittimità che invece non ha”. E’ tornato a parlare in pubblico dopo quasi 20 anni. E’ l’occasione è stata la conferenza del gruppo Udc salernitano (e campano)  che non riconosce l’accordo tra il vecchio leader di Nusco e Vincenzo De Luca. Gaspare Russo, ex presidente democristiano della Regione, non ha dubbi. Dietro il patto che ha spaccato in due l’Udc campana c’è altro: “C’è un accordo sottobanco – ha precisato  – forse un incarico per la figlia di De Mita, che però si sarebbe pure potuta candidare”. Ma, per evitare che anche in futuro si possano verificare episodi  del genere “che sono sempre accaduti, anche negli anni scorsi  – ha evidenziato   Russo – bisogna regolamentare il potere di chi rappresenta i partiti”. Perché il caso dell’Udc è veramente anomalo. Senza che fossero informati i dirigenti nazionali, regionali e provinciali, in una sola notte, nell’oramai famoso incontro di Marano,  sono state cambiate le carte in tavola. “E’ come – ha spiegato attraverso una metafora Aniello Salzano, membro del consiglio e della direzione nazionale dell’Udc – se fossimo stati negli spogliatoi, pronti a scendere in campo. Ma, improvvisamente e senza nessun preavviso, il mister ci avesse  comunicato di toglierci le nostre maglie e d’indossare le divise degli avversari”. Proprio di  quel competitor verso il quale, poco tempo prima, De Mita non aveva proferito parole dolci. “De Mita – ha aggiunto Salzano – in più occasioni, sia in privato che in pubblico, ha descritto  il Pd come poco affidabile. E bollato De Luca come demagogo e populista. Sono amareggiato e deluso, in quanto pochi intimi hanno fatto saltare un progetto che voleva dare un’unica casa ai moderati”. Proprio per questo tutti  i partecipanti alla riunione (oltre a Salzano, il presidente provinciale dell’Udc, Vincenzo Inverso, il segretario amministrativo provinciale, Franco Frezzato, il presidente cittadino Luigi Provenza, il segretario provinciale di Benevento, Gennaro Santamaria e il vice presidente della Provincia di Napoli, Ciro Alfano) che nel pomeriggio hanno incontrato Caldoro per garantire il loro sostegno, hanno chiesto le dimissioni del segretario nazionale Lorenzo Cesa. Inverso si è scagliato anche contro Luigi Cobellis, che tutt’ora è  segretario provinciale dell’Udc. “E’ un abusivo – ha rimarcato  – perché anche l’accordo in Provincia con il Pd non è mai stato autorizzato. Eppure ogni decisione doveva essere ratificata sial dal segretario che dal presidente provinciale. E poi non capisco come mai continui a fare ancora il capogruppo in Regione nel centrodestra”. Intanto adesso inizia la  campagna elettorale in  un clima surreale. Perché il simbolo dell’Udc è schierato a sinistra ma “la maggior parte della base – ha specificato Inverso – voterà Caldoro e il centrodestra”. Perciò, non avendo una propria lista i voti convergeranno verso il Nuovo centro destra, che fa parte del progetto Area popolare. Perciò non è passata inosservata la presenza di Pasquale D’Acunzi, capolista del Ncd, che probabilmente sarà il maggiore beneficiario, in provincia di Salerno,  di questa faida interna  all’Unione di centro.

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