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Chug | Biden e il primo attacco missilistico al confine Siria-Iraq: cosa c’è da sapere

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Nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno compiuto un attacco aereo contro una struttura legata ad una milizia filo iraniana nella zona orientale della Siria.  Il presidente Biden ha ordinato attacchi di ritorsione contro le milizie i cui attacchi a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, questo mese hanno ucciso un appaltatore civile e ferito un membro dei servizi statunitensi. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani nel raid sono stati uccisi almeno 17 combattenti. Secondo una comunicazione del Pentagono gli attacchi aerei autorizzati dal presidente Biden avevano lo scopo di punire gli autori dell’attacco missilistico ma non di intensificare le ostilità con l’Iran.

Il 15 febbraio, come detto a Erbil all’aeroporto nel Nord dell’Iraq, c’è stato un attacco missilistico che ha ucciso un appaltatore filippino con la coalizione militare a guida americana e ne ha feriti altri sei, tra cui un soldato della Guardia nazionale della Louisiana e quattro appaltatori americani.

Secondo le fonti dei Funzionari americani gli attacchi statunitensi effettuati ieri sono stati una risposta militare relativamente piccola e attentamente calibrata, in pratica sette bombe da 500 libbre sganciate su un piccolo gruppo di edifici, in una zona al confine tra Siria e Iraq utilizzata per il contrabbando di armi, lì sono stati individuati anche i combattenti.

“Questa risposta militare proporzionata è stata condotta insieme a misure diplomatiche, inclusa la consultazione con i partner della coalizione”, ha dichiarato John F. Kirby, l’addetto stampa del Pentagono. “L’operazione invia un messaggio inequivocabile, il presidente Biden agirà per proteggere il personale americano e della coalizione”.

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