Non ci sono testimoni oculari, ma a chi fa parte del nutrito popolo dei “runners” salernitani prima o poi capiterà di incrociare, al mattino presto, un collega d’eccezione. Beppe Sannino è uno sportivo nel profondo dell’anima ed ama svegliarsi presto per andare incontro al nuovo giorno di corsa, appunto. E chissà quali pensieri avranno accompagnato il suo esercizio quotidiano quando l’alba ha fatto capolino ricordandogli che il mercato fosse ormai finito. Finalmente, avrà pensato il tecnico di Ottaviano, uno a cui piace allenare allo scopo di formare una squadra e migliorare i calciatori che ha a disposizione. Il mercato, però, serve proprio per aiutare gli allenatori, migliorando le rose con innesti funzionali e di qualità. Ora come ora, a tre giorni dalla partita col Verona, che per i tifosi rappresenta qualcosa di più di una gara di campionato, ed alla quale c’è bisogno di arrivare carichi e compatti, forse non è neanche opportuno fare le pulci al mercato della Salernitana. Sarà il campo a dire se gli ultimi innesti avranno migliorato la squadra, ma ciò che non convince, come spesso succede, è il metodo adoperato che sottende ad una totale assenza di strategia -e visione – d’insieme. Perchè se si tessera Rondaldo nell’ultimo giorno di mercato, dopo che il brasiliano ha trascorso tutta l’estate da aggregato in attesa di certezze sul suo futuro e dopo che Sannino, prima della gara di La Spezia, ne aveva elogiato la professionalità lasciando, però, intendere che non sarebbe stato colorato di granata il suo futuro, allora la programmazione e la progettualità non sono concetti che possono essere chiamati in causa da chi ha operato. E se Della Rocca arriva dopo i no di Cascione e Buzzegoli, e dopo che Deiola, uno degli under più interessanti ed appetiti, è approdato allo Spezia con una trattativa lampo, con tutto il dovuto rispetto per l’ex perugino, non si potrà certo raccontare che fosse il primi obiettivo, anche se da tempo il suo nome lampeggiava sul display del pc del ds Fabiani. Che ha dei meriti indiscussi: aver piazzato Troianiello e Rossi è stata impresa ardua, ma resta il peccato originale, perchè questi due calciatori non sarebbero mai dovuti arrivare a Salerno. Perico è la polizza per la fascia destra dove Laverone, acquisto forse un po’ troppo affrettato, non ha convinto Sannino, mentre a sinistra sarò Franco l’alternativa a Vitale. Si poteva fare di meglio, ma il difensore pugliese ha rifiutato diverse destinazioni ed allora, piuttosto che lasciaro fuori lista, si è deciso di reintegrarlo nonostante Sannino lo avesse da giorni accantonato. A centrocampo, dato l’addio a Moro, si doveva inserire qualche pedina dal passo più svelto e brillante, ma, soprattutto, ci si attendeva scelte funzionali al modulo di Sannino che resta il rebus irrisolto del post mercato. La Salernitana ha in rosa solo 4 centrocampisti puri (Ronaldo,Odjer Busellato e Della Rocca), pochi a prescindere ma forse, ciò che preoccupa di più, nemmeno ben assortiti perchè qualcuno rende meglio nel centrocampo a 3, qualche altro in quello a 2. Ecco perchè la sensazione è che la Salernitana sia rimasta incompiuta, monca. In lista, al netto di Grillo, ci sarebbe una casella vuota e qualche svincolato (Fausto Rossi per esempio) è rimasto. Starà a Sannino valutare ed eventualmente chiedere ancora qualcosa. Di certo, la sensazione è che il tecnico, che ha già dato una impronta alla squadra come carattere ed approccio alla partita, dovrà metterci molto del suo per colmare quella distanza che, alla fine del mercato, ancora esiste tra la Salernitana com’è e quella che si sarebbe potuta allestire, magari pescando qua e là qualche under in più, o rompendo prima gli indugi per arrivare a qualche obiettivo sfumato. E, di certo, in campo toccherà prima di tutto a Rosina accendere la luce. L’ex Catania, al di là del ruolo, appare già il punto di riferimento, la fonte del gioco. Le invenzioni di Rosina, i muscoli un po’ fragili di Odjer ed i gol dei suoi attaccanti: la Salernitana riparte da queste certezze e dalla voglia di andare oltre i propri limiti di Sannino, il “runner” che si è messo in testa un’idea pazza e stupenda insieme.
Chiuso il mercato, restano i dubbi ed un senso di incompiutezza
Perico tura la falla a destra, ma a centrocampo manca brillantezza ed il modulo resta un rebus
1 settembre 2016
admin
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