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C’era una volta questa stagione..

E’ stato un viaggio paradossale quello appena concluso, una stagione dagli infiniti risvolti, chiedete a un tifoso qualunque di spiegare la fusione a freddo ma non questo campionato che è terminato così, con un mezzo esterno di Ronaldo dal chilometro 44. Come i gatti, tanti sono i gol fatti dalla Salernitana, come quelli subiti. Abbiamo cambiato direzione spesso, per un mese abbondante ci siamo sentiti a bordo di una Malibù Chevelle del 64’, e siamo scesi che stavamo in una Panda 4×4. E’ stato il campionato delle seconde opportunità, sorprese e contromisure, da Sannino a Bollini, come passare dal vino bianco al rosso senza sapere cosa c’è a tavola. Ed è stato il campionato di chi c’era, c’è e ci sarà, mentre lentamente chi decide uccide una passione fissando gare in orari assurdi, con procedimenti da ergastolani per acquistare dei biglietti, impostando la Serie B come se ci fossero tifosi da serie B. Inutile allungarsi nella cronaca di un anno vissuto per “filo e per segno”, in cui ci sono tante e diverse storie da raccontare, qui dove per ripartire non serviranno fiori ma opere di bene. Ora il gioco sarà “non far giocare” i procuratori, comincia forse il periodo più ansiogeno della stagione, quello in cui i social faranno la loro parte, le voci si rincorreranno, le mezze frasi si interpreteranno, lì dove oggi sei lupo e domani cacciatore.. a proposito: “Nonna, che bocca grande che hai..”.