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“C’è un progetto sulla nuova mobilità ciclistica a Salerno”

Emergono novità nell'inchiesta sull'uso delle due ruote nella città di Salerno, l'intervista a Paolo Longo responsabile dell'associazione Fiab Salerno: "Stiamo cercando di realizzare un protocollo d'intesa.."

admin

Era il 19 aprile 2011 quando l’unica accessibile pista ciclabile di Salerno, sul Lungomare Colombo, vedeva dei lavori di ripristino per il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale. La mattina del 19 aprile 2011, alle 9.30 spettava al vicesindaco Eva Avossa partecipare all’evento. Era il 2011 e quei lavori, mai rivisti in futuro, vennero sollecitati dagli alunni della scuola primaria “Pirone” di Salerno che avevano scritto una lettera indirizzata proprio al vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Eva Avossa, chiedendo, in particolare, il rifacimento della segnaletica.

“Con questi lavori – spiegava Avossa – il Comune procede alla messa in sicurezza dell’opera intervenendo in particolare sula segnaletica completamente scolorita, che ne comprometteva la visibilità mettendo in pericolo i ciclisti che giornalmente utilizzano il percorso. In prospettiva, l’obiettivo è di migliorare e potenziare ulteriormente la rete di percorsi ciclabili e pedonali, puntando in particolare sull’accessibilità in bici al centro cittadino, prevedendo, tra l’altro, l’installazione, ove possibile, di nuove rastrelliere. Il piano che il Comune di Salerno ha messo a punto consiste in un insieme articolato di interventi per il miglioramento della mobilità ciclistica in città”.

Da quel 19 aprile la segnaletica orizzontale non è stata mai ripristinata, al punto che, attualmente, è impossibile da vedere, fatta eccezione per il tratto di pista su Lungomare Marconi.
Come noto molti salernitani ormai hanno deciso di spostarsi quotidianamente in bicicletta, incuranti del pericolo che corrono ogni giorno, pedalando in strada tra le macchine. L’unica pista ciclabile, nel centro cittadino, è quella che collega – parzialmente – Lungomare Colombo e Lungomare Marconi, pista che non viene rispettata sia dai ciclisti stessi, perchè oggettivamente troppo piccola per i due sensi di marcia, sia dai cittadini o turisti che passeggiano e, non vedendo alcuna segnaletica, non sono invogliati a camminare altrove.

Negli ultimi anni non sono stati solo gli studenti della scuola primaria “Pirone” ad occuparsi di pista ciclabile e mobilità “green” a Salerno. Nel 2010 l’associazione Fiab Cycling Salerno ha scritto direttamente una lettera indirizzata, all’allora sindaco Vincenzo De Luca, con tanto di migliaia di firme di cittadini, in cui si chiedeva la realizzazione di una pista ciclabile tutta unita che riuscisse in qualche modo a collegare il Lungomare Colombo allo Stadio Arechi. L’associazione, si batte da almeno 10 anni per una mobilità diversa su tutto il territorio salernitano, infatti ha provato più volte di trovare un punto d’incontro con l’amministrazione De Luca, promuovendo eventi e cercando di sensibilizzare i cittadini. Mediazione che, ad oggi, non ha portato buoni risultati in città.

Con l’amministrazione Napoli, però, qualcosa di muove. L’associazione Fiab e il suo responsabile Paolo Longo, non hanno mai smesso di portare avanti la loro campagna di mobilità green, promuovendo anche il cicloturismo. Escursioni in bicicletta, per esperti e non, tra le bellezze paesaggistiche del territorio Campano. Lo stesso Longo, però, è cosciente delle difficoltà di questo tipo di turismo, vista l’assenza di adeguate piste per farlo.

“Nelle scorse settimane abbiamo mediato molto anche con la Regione Campania, creando un Piano Regionale sulla mobilità ciclistica- ha dichiarato Longo – un progetto che servirà a creare un’identità e delle leggi ad hoc per i ciclisti e, si spera, anche delle zone d’interesse e delle piste ciclabili dove poterle applicare”.

Il progetto è stato presentato la scorsa settimana a Napoli, ed ha ricevuto l’appoggio dell’Università di Salerno, di Legambiente, del presidente della commissione ai trasporti, Luca Cascone e, soprattutto, dall’assessore alla mobilità Domenico Di Maio.
“Stiamo cercando di realizzare un protocollo d’intesa con i comuni interessati – continua Longo – tra cui quello di Salerno, l’assessore Di Maio vuole portar avanti il progetto e in merito non possiamo che essere fiduciosi”.

Il problema delle biciclette a Salerno è reale, viste le innumerevoli persone che per scelta o esigenza hanno deciso di camminare sulle due ruote in città, camminando tra le macchine, rischiando la vita ogni giorno. Lo stesso Longo cerca di sensibilizzare i ciclisti in strada a comportarti adeguatamente creando manifestazione in cui lui stesso si cala nelle vesti di docente.

“Il problema di Salerno, ma così come di tutta la Campania, è la concezione sbagliata che ha l’automobilista quando guida, non si render conto che la strada non è solo sua, ma anche di pedoni e ciclisti. Per questo stiamo lavorando su una riforma del codice della strada per le biciclette, anche per la possibilità di creare un senso unico eccetto bici. La bicicletta è un mezzo usato in città sopratutto perchè è il più veloce ed è importante creare delle riforme adeguate per tutti i ciclisti. L’italia e l’Europa stanno cambiando direzione, basti pensare a grandi paesi che già dal 2021 vieteranno l’ingresso delle auto in città. L’italia si sta muovendo nella giusta direzione, non avremo gli stessi risultati di questi paesi europei in così poco tempo, ma le nuove generazioni ci aiuteranno a fare grandi passi in avanti, ne sono certo”.

Longo si dilunga anche sulla pista ciclabile che collega la litoranea di Salerno con il Cilento, pista abbandonata a se stessa da molti anni e da lui stesso utilizzata per sponsorizzare percorsi turistici.

“La pista ciclabile che collega la litoranea di Salerno alla città di Agropoli è diventata uno scempio, abbandonata da tutti, gli unici che ancora riescono a percorrerla sono gli extracomunitari che non hanno altri mezzi per spostarsi se non in bici, quindi è un’esigenza non una scelta. Quella pista, oltre ad essere battezzata come la più lunga d’Europa, potrebbe rientrare nel piano nazionale Ciclopista del Sole, un progetto, già approvato in Parlamento, che unirebbe la maggior parte dei paesi del Sud, come un’autostrada. Il problema è l’abbandono totale da parte dei comuni interessati di quel tratto di pista, ma anche delle capacità di progettazione dei tecnici stessi. Quella posta è il simbolo del fallimento anche per come è stata realizzata, senza bretelle di collegamento da zone limitrofe come la strada Cilentana”.

Il responsabile dell’associazione Fiab si è espresso anche sul servizio di Bike Sharing a Salerno: “E’ una idea che può e poteva funzionare, ma è stata impostata male, tant’è che oggi si vedono i risultati, spesso il servizio non è utilizzato”.

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