C’è sempre una prima volta nella vita come nel calcio. Ed è per questo che in occasione della gara di sabato pomeriggio all’Arechi contro il Carpi abbiamo avuto modo di constatare che non esistono precedenti tra la Salernitana e la squadra emiliana. Non si sono mai incontrate in nessuna categoria visto che la piccola cittadina in provincia di Modena, che gioca le sue gare al Braglia, si è affacciata da pochi anni alla ribalta del calcio che conta. Fino a una decina di stagioni fa Carpi si dibatteva tra la serie D e la Lega Pro. Solo negli ultimi anni l’impennata prima in serie B e poi addirittura nella massima serie. E quando la squadra emiliana ha militato in serie B la Salernitana era ancora in Lega Pro. Due stagioni fa entrambe promosse. Carpi in A e Salernitana i n B. Con la squadra allenata allora prima da Castori e poi da Sannino con il ritorno poi dell’ex allenatore granata sulla panchina biancorossa che sostituì proprio il dimissionario allenatore di Ottaviano che in comunque gare incassò cinque sconfitte. Carpi non evitò la retrocessione in B malgrado un girone di ritorno importante. Ed ecco che, finalmente, c’è questa sfida che vede il Carpi con 26 punti in classifica e la Salernitana che di punti ne ha 21. C’è ancora Castori in panchina che non si lasciò bene con l’ex dirigenza granata e con Lombardi in particolare. Va anche detto che proprio in occasione dell’arrivo in A del Carpi il presidente granata Lotito si lasciò andare a frasi non apprezzate dalla società emiliana sul bacino di utenza (tifosi) che la squadra riusciva a portare allo stadio. Il tutto visto nell’ottica di una piccola realtà che riceveva contributi nella massima serie dalla Lega uguali a società con un bacino di utenza maggiore (in questo caso Lotito parlava soprattutto da presidente Laziale). Tutto ciò fu oggetto di polemiche che si trascinarono per alcuni giorni con Lotito finito, suo malgrado, nel mirino della critica.
di Enzo Sica