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Cava de’Tirreni, La Nostra Famiglia cresce: quasi 3mila metri quadri con studi clinici e locali riabilitativi

400 persone al taglio del nastro del centro ampliato e rinnovato. La presidente Minoli: “un’opera corale che ha richiesto un amore coraggioso”

categoria focusPiù di 400 persone hanno partecipato alle celebrazioni per l’ampliamento della sede di Cava de’ Tirreni della Nostra Famiglia: l’Associazione il 7 ottobre ha aperto i festeggiamenti con lo spettacolo di musica, teatro e danza “La bottega dei Sogni” presso il Convento di San Francesco e Sant’Antonio e l’8 ottobre ha inaugurato i locali del nuovo immmobile, adiacente alla sede storica di Villa Ricciardi. Al taglio del nastro erano presenti il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, il sindaco Vincenzo Servalli, il vescovo Orazio Soricelli, il direttore del Distretto Sanitario Annunziata Cuccurullo, il dirigente scolastico Raffaelina Trapanese, il direttore dell’UONPIA Cava de’ Tirreni-Costa d’Amalfi Domenica Senatore, la presidente dell’Associazione Luisa Minoli e i direttori sanitari Massimo Molteni e Catia Lucia Rigoletto. Ha concluso la mattinata il saluto musicale dei ragazzi del Progetto Archimede.

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Un punto di riferimento per il Sud

“E’ stato un percorso difficile ma siamo arrivati all’obiettivo con successo: la Regione è a fianco della Nostra Famiglia perché grazie all’ampliamento avremo un’utenza più estesa e potremo intercettare nuovi bisogni”, ha sottolineato il vicepresidente Bonavitacola.

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“Oggi è una giornata importante – ha commentato il Sindaco Servalli – perché nasce un nuovo polo di eccellenza e Cava de’ Tirreni si arricchisce di un centro per la riabilitazione di altissimo valore. Uno straordinario punto di riferimento per tutto il centro sud Italia, che pone al centro la persona con disabilità e la famiglia, nel pieno rispetto degli insegnamenti del fondatore don Luigi Monza”.

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I bambini al centro grazie alla presa in carico globale

“Siamo qui oggi grazie all’impegno di tante persone – operatori, utenti e loro famiglie, volontari, sostenitori, rappresentanti degli Enti pubblici e privati – che con noi hanno creduto e continuano a credere nella nostra missione – ha ringraziato la presidente Minoli -. Quest’opera ha richiesto e richiede un amore coraggioso, un moto del cuore che fa affrontare con decisione le sfide e che è il tratto distintivo che ha accompagnato l’Associazione nel suo nascere e nel suo sviluppo. Realizzare questo ampliamento ha voluto e vuole dire soprattutto mettere i bambini al centro, pensare per loro e per le loro famiglie dei percorsi clinici di presa in carico globale, che favoriscano lo sviluppo delle loro potenzialità e la loro crescita umana e spirituale, per una loro reale integrazione”.

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La scelta di mettere i bambini al centro è un impegno che coinvolge molti attori: vuol dire sviluppare una comunità civile ed ecclesiale veramente inclusiva ed integrata, capace di promuovere uno sviluppo sostenibile perché rispettoso dei più piccoli e vulnerabili.

Ma come avviare questo percorso? Come creare le condizioni perché davvero si possa crescere insieme?

“Occorre finalmente farsi carico delle persone fragili, dei malati cronici, di chi non se la cava da solo al market della salute – sottolinea il Direttore Sanitario Molteni -. Non è più pensabile un sistema sanitario basato sul modello assicurativo, per il quale la cura consiste in una somma di prestazioni. Dobbiamo finalmente deciderci a ragionare in termini di continuità, complessità e rete – continua Molteni -. Come avviene nella ricerca scientifica, che raggiunge il risultato grazie a innovazione, metodo e competenza, così deve essere nella relazione di cura, che – in particolar modo con i bambini – è fatta di tanti fattori: il medico, gli operatori sanitari, la famiglia, la scuola, i volontari… Come per un pianoforte solo accordando gli 88 tasti è possibile ottenere un suono meraviglioso, così operando tutti insieme si può rispondere ai bisogni delle persone.

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Prima infanzia: un progetto sperimentale integrato nel territorio

I punti di forza de La Nostra Famiglia di Cava de’ Tirreni sono molteplici: innanzitutto, la sua lunga storia, 46 anni in cui il centro si è sviluppato ed è migliorato tramite l’attività clinica quotidiana e grazie all’attività formativa. In secondo luogo, il centro è integrato nel territorio, di cui è diventato un punto di riferimento. Un esempio: la presenza nel Centro della Scuola dell’Infanzia e Primaria Statali, in virtù di una Convenzione stipulata tra l’Associazione la Nostra Famiglia ed il Ministero dell’Istruzione. “Questo garantisce agli utenti, unico caso nella Regione, la partecipazione ad attività didattiche svolte da insegnanti specializzati e programmate in sintonia con il percorso educativo-riabilitativo predisposto dall’équipe medico-psico-pedagogica del Centro – spiega il direttore sanitario Rigoletto -. Su questa base fertile, grazie alla preziosa collaborazione e all’immediata disponibilità delle insegnanti e all’approvazione della Dottoressa Domenica Senatore, responsabile dell’ASL di Cava dei Tirreni, è partito il “Progetto sperimentale integrato prima infanzia”. Dopo un primo periodo in cui il bambino è immerso in riabilitazione intensiva finalizzato alla comunicazione, all’imitazione e alle autonomie, di seguito a periodi alternati, il bambino verrà gradualmente traghettato all’esterno dell’Istituto in una scuola materna statale”.

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Riabilitazione con la realtà virtuale e immersiva

Ma in concreto, cosa offre l’ampliamento? In primis degli spazi più funzionali per lo svolgimento delle attività riabilitative. Inoltre la nuova struttura, 2.600 metri quadri con 8 studi clinici, 27 locali riabilitativi tra cui quella dedicata alla riabilitazione virtuale immersiva e l’aula multisensoriale, si avvarrà di un’équipe di 67 operatori con prestazioni rivolte attualmente a 305 bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo e con disabilità congenite o acquisite.

“Avremo poi la possibilità di arricchire i trattamenti tradizionali – continua Rigoletto -: fiore all’occhiello è la presenza all’avanguardia del NIRVANA, stanza con realtà virtuale per motivare il movimento in ambito di fisiokinesiterapia, e della MAGIC ROOM, che non si limita alla realtà virtuale tradizionalmente intesa ma offre un ambiente immersivo, multisensoriale e interattivo con luci, bolle, proiezioni, suoni, aromi e materiali fisici. In SENSEi i bimbi scopriranno un mondo magico composto da ambienti familiari e realistici. Faranno amicizia e collaboreranno con i personaggi del mondo per insegnare loro le arti dei 5 sensi: il tatto, il gusto, l’olfatto, la vista e l’udito!”.

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