La Direzione Generale dell’azienda ospedaliera del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona., in merito alle dichiarazioni del professore Domenico Lombardi, direttore dell’UOC di Chirurgia Generale, d’Urgenza e Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria dell’Olmo di Cava dei Tirreni, sulla carenza di strumentario chirurgico che lo avrebbe costretto ad utilizzare ferri di sua proprietà in sala operatoria, ha sottolineato quanto segue:
Non era stato, infatti, possibile perfezionare l’istanza, poiché, dopo avere inoltrato richiesta di acquisto, egli non si è mai peritato di sottoscrivere, con assunzione di specifica responsabilità, l’indispensabile relazione di conformità tecnica. La procedura di acquisto, infatti, è stata avviata in tempi rapidi da parte degli uffici competenti.
Il Professore Lombardi, però, non ha tutt’oggi, benché sollecitato, espresso una propria valutazione di conformità dei dispositivi proposti da ditte diverse. Risulta, viceversa, che la relazione definitiva, più volte modificata dallo stesso professionista, non è stata sottoscritto neppure in occasione della convocazione dello stesso presso gli uffici aziendali competenti. La realtà è che ad oggi, nonostante le proteste unilaterali ed inesatte elevate a mezzo stampa, l’Azienda non è stata messa nelle condizioni di poter effettuare una gara in merito, diversamente da quanto è stato realizzato per altre Unità Operative, sia ospedaliere che universitarie, che hanno doverosamente osservato le usuali procedure.
Ad ogni buon conto, la commissione ha anche accertato che presso la Sala Operatoria di Cava de’ Tirreni è comunque presente un set chirurgico completo, tale da soddisfare le esigenze chirurgiche dell’Ospedale. In merito, infine, all’utilizzo arbitrario di strumentario personale, la Direzione Generale si riserva di assumere nei confronti del Professore Lombardi i provvedimenti conseguenziali.