Un progetto discusso anche in Consiglio Comunale, quello legato ai binari del lungomare di Salerno, prima dell’arrivo dell’emergenza Covid in Italia. Tutto era ed è legato ai parcheggi di piazza Cavour, a Palazzo di Città venne discussa la possibilità di “cedere” all’amministrazione comunale tutta la linea ferrata che passa per il lungomare di Salerno, binari di proprietà delle Ferrovie dello Stato. In cambio dì? Si parlò anche di questo, un vero e proprio scambio con Ferrovie, dando alla società alcune stazioni della Metropolitana evitando quindi di appesantire l’economia del Comune di Salerno con un esborso importante. Proprietà, quindi, da cedere alle Ferrovie avendo in cambio la proprietà dei binari. Dal Comune vista anche come opportunità per estendere il progetto di pista ciclabile pensato per tutta l’area litorale.
Una trattativa bloccata
Da Palazzo di Città è stata inviata, pare ufficialmente, alla Rfi l’offerta per il passaggio della proprietà della zona tracciata dai binari al Comune di Salerno. Si è in attesa di conoscere la valutazione economica delle Ferrovie per poi rilanciare con una ipotesi paventata (lo scambio con alcune stazioni della Metro?).
La storia
I binari che oggi vediamo sul lungomare e che tracciano buona parte della città di Salerno sono stati per tantissimi anni un importante raccordo per il porto commerciale di Salerno, uno degli ultimi a dire la verità, come ricorda in una relazione il professionista Rosario Serafino. Salerno, per anni, ha convissuto con il traffico merci, per decenni si muoveva quasi un convoglio al giorno verso lo scalo portuale e viceversa, il trasporto di containers.
La tragedia e la chiusura definitiva
Purtroppo la decisione di bloccare il traffico sui binari è coinciso con una tragedia avvenuta nel dicembre del 2005. Le indagini della Polfer definirono come una fatalità quanto avvenuto, poco dopo le 8 una parte di locomotiva si staccò da un treno merci che era partito proprio dal porto commerciale di Salerno. Tutto accadde poco prima di piazza della Concordia, quanto avvenuto poteva creare una vera e propria strage perchè la locomotiva libera investì auto e persone lungo la strada. Il treno, invece, proseguì la corsa e investì una donna di 69 anni che era appena scesa da un taxi a piazza della Concordia. Per la signora non ci fu nulla da fare, perse la vita dopo l’impatto con il convoglio.
Dopo quell’incidente si aprì il dibattito sulla sicurezza del trasporto e venne elaborato un altro sistema per il passaggio delle merci optando per quello che è in vigore oggi, la strada. I binari vennero definitivamente chiusi al transito dei treni verso il porto commerciale della città e da quel momento sono rimasti come una sorta di intralcio allo spazio del lungomare che potrebbe essere utilizzato, come detto, per allargare la pista ciclabile.