Rinviata a giudizio con l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale. È quanto richiesto dai sostituti procuratori Roberto Penna e Francesca Fittipaldi per la mamma della bambina di due mesi morta lo scorso ottobre all’ospedale Santobono di Napoli. I Pm vorrebbero a processo anche papà e nonna materna, rei di aver coperto la donna. Secondo i consulenti della Procura quelle lesioni a entrambe le tempie e ad alcune costole erano invece conseguenza di un trauma avvenuto almeno due settimane prima, che aveva poi condotto all’emorragia interna per cui la bambina era stata trovata dai genitori priva di sensi e portata in ospedale. L’ipotesi è quella del “bambino scosso”: uno scuotimento così violento da comportare lesioni in un corpicino ancora molto fragile, oppure un impatto con superfici morbide quali un cuscino o un materasso, che non provocano segni visibili a occhio nudo ma sarebbero compatibili con le fratture e le micro emorragie riscontrate dall’autopsia. A provocarle, senza volerlo e forse senza rendersene conto, fu secondo la Procura la mamma. I medici del Santobono se ne accorsero dalle radiografie e lo segnalarono alla magistratura pochi giorni prima del decesso, con una denuncia a cui seguì quella dei familiari.
Bimba morta al Santobono, la mamma a processo
I Pm ipotizzano si tratti di omicidio preterintenzionale
6 giugno 2015
admin
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