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Baronissi Blues Festival, la prima star internazionale è Ian Siegal

Eccellente cantante, ottimo chitarrista e compositore originale, considerato “uno dei migliori bluesman inglesi di tutti i tempi”, Siegal sarà protagonista dell’anfiteatro “Pino Daniele” lunedì 17 luglio alle ore 21

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È Ian Siegal la prima star internazionale della terza edizione del Baronissi Blues Festival. Eccellente cantante, ottimo chitarrista e compositore originale, considerato “uno dei migliori bluesman inglesi di tutti i tempi”, Siegal sarà protagonista dell’anfiteatro “Pino Daniele” lunedì 17 luglio alle ore 21, con ingresso gratuito. L’open act è affidato invece a Danilo Vignola, miglior ukulelista elettrico al mondo, in duo con Giò Didonna, innovatore percussivo, con l’album “Ukulele Revolver”. Un incrocio, quindi, dal roots delle origini alle sperimentazioni più contemporanee, allargandosi ai suoni del mediterraneo a sud del mondo.

Ian Siegal si forma giovanissimo, ascoltando Muddy Waters, Robert Johnson e Robert Cray. Migliaia di show a fianco dei Bill Wyman’s Rhythm Kings, Lee Sankey Group e di tutte le band di spicco del nuovo british blues. Secondo la critica, se fosse cresciuto nel panorama musicale degli anni ‘60, oggi, con molta probabilità, sarebbe considerato alla pari di artisti come Joe Cocker ed Eric Clapton. Il giovane Ian, dopo aver abbandonato gli studi all’Accademia di Belle Arti alla fine degli anni ’80, inizia a suonare la chitarra e a cantare lungo le strade della Germania fino ad arrivare ai club di Nottingham, Londra e nei maggiori Festival Europei come Edimburgo, Lugano, Peer, North Sea Jazz, affermandosi come uno dei talenti naturali più creativi, stravaganti e accattivanti sulla scena blues (e non solo) attuale. La risonanza ottenuta dalle sue apparizioni nei migliori festival europei lo ha reso un’autentica nuova attrazione nei cartelloni delle kermesse più importanti.

Definito dalla stampa come un “bluesman che non si vedeva da tanti e molti anni”, nemmeno negli Stati Uniti. Nelle sue trascinanti performance si percepiscono chiaramente le influenze dei suoi grandi ispiratori: Howlin’ Wolf e Tom Waits, oltre al già citato Muddy Waters. Poi Little Richard, James Brown, B. B. King, Jimmy Vaughan e Dr. John, ma anche Willie Nelson, Son House, tracce di gospel, funky e reggae. Ian è anche un ottimo solo-performer alla chitarra acustica: la sua classe emerge in pieno nell’eccellente Hard as…, del 1999. Una delle prime registrazioni di Ian è il Live At The navigation Waterfront (1996), accompagnato alla chitarra da un giovane Aynsley Lister. Questo fuoriclasse cantante-chitarrista ormai va collocato in mezzo a nomi come Tom Waits, Bruce Springsteen, Dr. John, Eric Clapton, John Mayall, Jimmy Page e Robert Plant, per non dire Van Morrison. Basta il commento di un cert Jimmy Vaughan dopo un concerto in cui suonava Ian Siegal come gruppo spalla: …trascinava la folla!… la prossima volta che vengo qui sarà come gruppo spalla di questo talento!

La sua band ha vinto il titolo di Band of the Year nel 2010, ai British Blues Awards. Pluripremiato ai British Blues Awards di quest’anno, la prestigiosa rivista Mojo lo ha definito …uno dei più dotati cantanti e autori del blues contemporaneo. I suoi ultimi album The skinny (2012) e Candy store kids (2013, in compagnia dei fratelli Dickinson dei North Mississippi Allstars) hanno ricevuto per due anni di fila la nomination come Best Contemporary Album ai WC Handy Blues Music Awards negli U.S.A. Al FolkClub Ian è scortato dalla band triestina di Mike Sponza: trent’anni di esperienza in giro per i più prestigiosi festival internazionali del blues, anima della European Blues Convention, di recente al fianco del leggendario Bob Margolin con cui ha inciso Blues around the world, pubblicato negli USA da Vizztone Records.

Preview invece con Danilo Vignola, sperimentatore di sonorità e tecniche ukulelistiche e Giò Didonna, innovatore e sperimentatore del ritmo, entrambi provenienti dalla Basilicata. Definiti dalla critica come un “prodotto unico di pura creatività e di profonda innovazione culturale, che affonda le sue radici nella tradizione lucana proiettandola nel futuro più inesplorato”.

Il loro live si connota come un viaggio coinvolgente nei ritmi e nelle sonorità mediterranee, in cui si dà libero sfogo all’arte dell’improvvisazione, rivisitando in chiave moderna melodie tradizionali (rumba, flamenco, taranta, sonorità arabeggianti) e intrecciandole a ricercatezze sperimentali, armonie psichedeliche, ritmiche heavy, all’insegna di uno scambio interculturale, in cui, strumenti d’oltreoceano come l’ormai celebre ukulele Hawaiano ed il Cajòn peruviano (percussione) o di strumenti moderni come l’Hang svizzero (percussione), si incontrano con la tradizione e la sperimentazione.
Danilo Vignola è stato decretato nel 2010 dalla Eleuke, la piu grande azienda costruttrice di ukulele, come “miglior ukulelista elettrico al mondo”, oltre a ricevere nel 2015 il premio al MEI di Faenza come “miglior artista di strumenti alternativi a livello Italiano”.

Gran finale del Baronissi Blues Festival, martedì 18 luglio, con Scott Henderson, consacrato a livello mondiale come “la stella del firmamento fusion”. Opening con il duo acustico armonica e chitarra formato da Enzo Tropepe e Domenico Canale, ovvero “quattro chili e mezzo di barbe su due facce da Blues…”.

Il Baronissi Blues Festival è promosso e organizzato dall’associazione culturale “Tutti Suonati”, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Baronissi. Il Festival gode inoltre del patrocinio morale dell’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania.

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