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Autonomia differenziata, Maraio: “Il Sud non è una zavorra del Paese”

“Le nostre preoccupazioni – ha spiegato Maraio nell’intervento - rispetto a un provvedimento che, nell'impostazione data, rischia di acuire le diseguaglianze, di creare varie velocità nel Paese che non possiamo permetterci"

Categoria Cronaca

E’ stata una iniziativa molto puntuale quella organizzata domenica mattina dal Partito Socialista Italiano al bar Moka di Salerno sul tema dell’autonomia differenziata. Negli interventi che si sono susseguiti si è cercato di argomentare le ragioni delle preoccupazioni espresse dai socialisti in molte occasioni pubbliche, non ultimo l’incontro tra il segretario nazionale Enzo Maraio con il ministro Calderoli al quale Maraio ha consegnato “le nostre preoccupazioni – ha spiegato Maraio nell’intervento a chiusura dei lavori – rispetto a un provvedimento che, nell’impostazione data, rischia di acuire le diseguaglianze, di creare varie velocità nel Paese che non possiamo permetterci”. Per Enzo Maraio invece “l’Italia deve andare avanti unita, non è una questione di contrapposizione Nord-Sud, tantomeno può essere una posizione legata ancora al vecchio retaggio secondo il quale il Sud è una zavorra. Il Sud non è una zavorra del Paese, anzi, per le prospettive che ha verso l’economia che si può sviluppare con il Mediterraneo, diventa un’opportunità per l’intero Paese”.

Nell’incontro, moderato dal giornalista Gaetano Amatruda direttore de “Il pezzo impertinente”, gli interventi del coordinatore degli istituti meridionalisti, il professore Francesco Saverio Coppola che ha offerto alla platea i dati secondo i quali l’autonomia differenziata così immaginata sarebbe un disastro per l’Italia ma anche e soprattutto, in una proiezione futura, per le regioni del Nord. Molto atteso l’intervento di Valdo Spini, presidente fondazione circoli Rosselli che, in un titolo, ha così liquidato il tema: Non autonomia differenziata a spese del Mezzogiorno, ma un progetto per il Mezzogiorno. In particolare per l’ex ministro dell’Ambiente: “Il combinato disposto dell’esito delle due partite, il Pnrr e l’autonomia differenziata deciderà delle sorti del Mezzogiorno d’Italia nei prossimi decenni. Sbaglia chi nel Nord si disinteressa di questo esito, perché solo un pieno coinvolgimento delle regioni meridionali nella crescita della nostra nazione ci può veramente portare a livello europeo”.

Anche per il consigliere regionale, Andrea Volpe “Il nostro “no” all’autonomia differenziata non è ideologico, è pratico ed è dettato dalla ferma convinzione che è una strada perseguibile solo se il Paese trova un equilibrio. Equilibrio che oggi non c’è e che non ci sarà tanto presto se non si ha il coraggio di fare scelte nette, che preservino i servizi e i diritti dei cittadini, trattandoli tutti allo stesso modo”. Per Volpe. Il no all’autonomia differenziata è “per com’è pensata oggi e per quello che rischia di scatenare in territori che la subirebbero come l’ennesimo schiaffo perché non garantirebbe mai i livelli, minimi o auspicabilmente adeguati che siano, per tutti i servizi che la riforma tratta”.

Infine il segretario Enzo Maraio non si è sottratto dall’analizzare il quadro politico post elezione del nuovo segretario del Partito democratico, Elly Schlein. “Dobbiamo costruire una coalizione plurale – ha spiegato – abbandonare definitivamente quella tendenza all’autosufficienza che il Pd, purtroppo in troppe occasioni, ha messo in campo. Costruire una coalizione plurale significa avere dei ruoli, avere degli spazi politici e, quindi, costruire una coalizione che, dall’ambientalismo all’europeismo e fino al riformismo socialista, tiene insieme le varie anime. L’unico modo per tornare ad essere credibili e tornare tra la gente”. Per il segretario nazionale del Psi la coalizione di centrosinistra, Pd in testa, è stata lontana dai problemi reali delle persone per questo “bisogna tornare a dialogare con i sindacati, tornare insomma a fare politica, considerando i partiti e la crisi dei partiti come un elemento negativo che ha portato alla crisi della rappresentanza”. Anche per questo confida nel nuovo corso del Partito democratico a guida Schlein; “una fase davvero nuova, una fase in discontinuita’ rispetto al passato, dove la coalizione diventi plurale, ci sia rispetto degli altri e, soprattutto, si scelgano dei temi chiari, netti, trasparenti, immediatamente percepiti dalle persone”. Maraio si dice fiducioso e guardo con attenzione al percorso della Schlein perché “è una donna che guida questo percorso e diventa anche un’alternativa al Governo guidato da Giorgia Meloni, pur tuttavia misureremo la capacità di costruire la coalizione e la capacità anche di stare sui temi, a seconda della declinazione delle proposte e delle priorità”.

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