Impresa di Pulizia a Salerno

Arte la vigilia di Natale a Palazzo Fruscione

Apertura anche questa mattina per la mostra "Otto anni fa era domani"

Marco Rarità

SALERNO | Palazzo Fruscione sarà aperto anche questa mattina, giorno della vigilia di Natale. Uno scambio di auguri all’insegna dell’arte. Circa 1500 sono state le persone che lo scorso 15 dicembre, giorno del vernissage, hanno visitato la mostra “Otto anni fa era domani” organizzata dall’Associazione Tempi Moderni. In questi primi sette giorni di esposizione il contatore delle presenze ha registrato un flusso che si aggira intorno alle 2500 persone. Un successo in termini di numeri e critica. A far da traccia il grande libro degli ospiti.

GLI APPUNTAMENTI DELLA SECONDA SETTIMANA. Giovedì 27 dicembre per “Le mattine” a Palazzo Fruscione prenderà il via “Black mirror e i mondi sociali riflessi. Piccolo glossario sull’immaginario”, la sezione curata da Alfonso Giugliano, Maria Beatrice Russo, Carlo Tucci e Giorgia Ventra, sul concept di Alfonso Amendola e Mario Tirino e che si declinerà in tre incontri dedicati alla presentazione di alcuni episodi della serie tv. In particolare si discuterà della puntata “nosedive” della terza stagione. La sera, alle ore 20, focus sull’arte con il talk dal titolo “Da Arcimboldo a Warhol: quando il cibo diventa arte” con Stefania Zuliani ed Erminia Pellecchia. Interverrà Claudio Tringali, presidente della Fondazione Filiberto Menna.

Venerdì 28 dicembre, alle ore 20, ancora un appuntamento in collaborazione con Salerno Letteratura, con “Ovidio e la musica”, lectio di Paolo Isotta, musicologo e scrittore italiano. L’ultimo appuntamento della prima settimana di Tempi Moderni è in calendario per domenica 30 dicembre (ore 18.30). Nell’ambito della sezione cinema d’autore, sarà proiettato  “The Rocky Horror Picture Show”, un film del 1975 diretto da Jim Sharmane. La visione sarà introdotta da Simona Fredella e Mario Perna. Performance a cura di “The LAAvers”, coreografie a cura di Viviane Cammarota. Live di Fuzz Bohemians.

Con l’associazione Saremo Alberi Libroteca, anche i più piccoli possono partecipare a un affascinante viaggio nell’arte contemporanea, attraverso visite guidate e laboratori creativi in uno spazio loro dedicato. Infine, all’interno della sala scavi del palazzo è allestita una Gift Gallery, con un’accurata esposizione di giovani talenti, e nella corte un’ accogliente area Pop Up Bar , entrambi a cura di Arte & Industria-Marchesa.

LA MOSTRA. Fino al 27 gennaio 2019 nelle stanze di Palazzo Fruscione a Salerno sarà raccolto un corpus delle opere provenienti dalla Galleria Mucciaccia di Roma e dallo studio dello stesso artista. In parte sarà una retrospettiva ed in parte rappresenterà quel nuovo punto di partenza che ritrae il mondo con i toni del flou. La mostra è organizzata dall’associazione “Tempi Moderni”, presieduta da Marco Russo, nell’ambito della terza edizione di “Racconti del Contemporaneo”, un progetto che nasce dall’idea di trasformare lo storico palazzo della città di Salerno in un luogo d’incontro dedicato alle innovazioni artistiche e culturali. Per sette settimane si alterneranno talk, seminari, workshop d’artista, proiezioni audiovisive e incontri musicali. Sarà organizzato anche uno spazio per i più piccoli con laboratori a tema, durante i quali il concetto di “contemporaneo” avrà un’originale rilettura tra parola scritta e segno artistico. In occasione del ventennale dalla scomparsa di Fabrizio De Andrè, l’11 gennaio 2019 ci sarà il concerto di Michele Ascolese, storico chitarrista del grande poeta e cantautore, e Carlo Ghirardato, uno dei suoi interpreti più fedeli e raffinati. Sono più di 30 le opere tra sculture ed installazioni, realizzate in chewing-gum su fiberglass e legno, in esposizione a Salerno. Non mancherà di ammirare l’opera dal titolo “La sindrome di Pilato” che esprime con “tenerezza” la durezza della società, concetto che ritroviamo anche in “Zar”, scultura di 89x89x125. E poi ancora “Ombra e luce cadono insieme” (120x120x100), “Corona” (140x135x55), “D.N.A.” (60x60x120), “Takfir” (200×120) e “The last supper” (160x150x55) giusto per citare alcuni lavori. “Il mio lavoro è stato tutto un esperimento – racconta Savini – A chi mi chiede perché utilizzo il chewing gum rispondo che mi consente di ottenere ciò che voglio. Funziona e reagisce benne alla manipolazione e mi consente di realizzare ciò che la mia creatività richiede”

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