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Ambulanze non attrezzate al Porto di Salerno? Croce Rossa risponde al sindacalista Cisal

"Dichiarazioni frutto di analisi fortemente superficiali.." la risposta della Croce Rossa Italiana di Salerno

SALERNO | La Croce Rossa Italiana di Salerno ha voluto replicare a quanto dichiarato nei giorni scorso da Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal, “servono defibrillatori al Porto di Salerno“.

“In riferimento a dichiarazioni del sindacalista Gigi Vicinanza della Cisal apparse su alcuni organi d’informazione sul porto di Salerno, nello specifico alla frase riportata “Le ambulanze all’interno del porto sono attrezzate alla meno peggio”, si precisa che:
– premesso che la Croce Rossa Italiana di Salerno, a seguito di regolare convenzione con l’autorità portuale in vigore dall’8 maggio 2017, espleta servizio di presidio di soccorso all’interno dell’area di pertinenza del porto di Salerno dalle ore 08,00 alle ore 20,00;
–  che il servizio è espletato con ambulanza di tipo B dotata dei più moderni dispositivi di soccorso e di tutti i presidi medici previsti dalla vigente normativa;
–  che esso è fornito con personale specializzato, dotato di tutti le abilitazioni previste per tale servizio;
–  che l’ambulanza della CRI di stanza al porto di Salerno ha eseguito, nel periodo di convenzione, ben n. 400 interventi (non tutti ospedalizzati) nel solo anno 2017, riscontrando unanime apprezzamento.

Pertanto la Croce Rossa Italiana di Salerno respinge con forza tali dichiarazioni che risultano frutto di analisi fortemente superficiali se non offensive e lesive dell’immagine della CRI e soprattutto dell’attività dei nostri equipaggi, considerato che questa si svolge in un contesto molto difficile, senza una sede adeguata in loco (nonostante le continue istanze ed i continui solleciti all’autorià portuale) durante il periodo estivo e che costringe i nostri operatori a stare sotto il sole cocente ma garantendo pienamente il servizio. La Croce Rossa Italiana di Salerno, alla luce dei fatti, si riserva di valutare le opportune iniziative in sede legale per tutelare il proprio buon nome ma soprattutto il lavoro quotidiano dei suoi volontari”.

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