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Amalfi, la Curia sfratta il centro antidiabete

Senza lavoro 5 dipendenti e disagi per 400 pazienti

admin

AMALFI = Più di quattrocento pazienti diabetici che rischiano di restare  senza assistenza medica e, dunque, anche terapeutica. E l’intero staff medico e paramedico, composto da 5 dipendenti,  che, da un giorno all’altro, si è trovato senza lavoro. E l’assurdo paradosso che avviene in Costiera, dove il centro antidiabete “Fra Gerardo Sasso” ha chiuso i battenti, perché sfrattato dalla Curia arcivescovile. Che ha preferito concedere i locali dove aveva sede il centro, all’interno dell’istituto “Mariano Bianco”, sempre in locazione, ad uno studio legale. A rendere noto  quanto accaduto, nonostante  gli appelli, caduti nel vuoto,  e i tentativi di conciliazione, è l’amministratore della struttura diabetologia, Bonaventura Gambardella. Che si è rivolto anche al Prefetto, chiedendo d’intervenire per risolvere bonariamente la querelle, attraverso un’accorata richiesta d’aiuto inviata pure al vescovo Orazio Soricelli. Ma neppure questo tentativo ha sortito gli effetti sperati. “Con la chiusura del centro – spiega Gambardella – a pagare le maggiori conseguenze sono i malati, già provati dalla sofferenza di una malattia così invasiva. Solo da noi, infatti, può essere redatto un piano terapeutico, in alternativa dell’Asl, dove i tempi d’attesa sono molto più lunghi”. Il centro era nato diversi anni fa proprio in virtù della natura sociale della sua mission. Tant’è che Gambardella evidenzia come i locali fossero stati dati in locazione dai predecessori di monsignor Soricelli “per gli alti scopi umanitari dell’iniziativa”. “E noi abbiamo ristrutturato la struttura  – aggiunge – continuando a sostenere annualmente le spese di manutenzione straordinaria”. La musica, però, improvvisamente è cambiata e il contratto non è stato rinnovato, nonostante anche i dipendenti si fossero detti disponibili ad autotassarsi per aumentare il canone di locazione e pagare, di tasca loro, la differenza. Nemmeno questo è bastato e, così, adesso i lavoratori sono sul piede di guerra, pronti a contestare, anche con azioni clamorose, la scelta della Curia.  Che ha privato l’intero comprensorio amalfitano, per scelte che ai più appaiono incomprensibili, di un servizio importantissimo che interessa “un’utenza fragile e vulnerabile – rimarca l’amministratore del centro –  in quanto affetta da una gravissima malattia”. “A voce alta – sottolinea Gambardella – abbiamo deciso di denunciare un intollerabile sfregio, perpetrato ai danni di un territorio che ha peraltro una conformazione morfologica tale, da rendere particolarmente disagevoli gli spostamenti che i malati sarebbero costretti a sopportare per raggiungere i centri antidiabete di Salerno e Cava de’ Tirreni”.

Gaetano de Stefano

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