Allo “Scida” due filosofie a confronto

Il Crotone è la squadra più giovane della serie B, la Salernitana quella più anziana

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La sfida di questa sera tra Crotone e Salernitana sarà l’occasione per il confronto diretto tra due realtà che hanno un modo diametralmente opposto di concepire il calcio. Il Crotone è una società che da anni punta alla sopravvivenza tra i cadetti, valorizzando i giovani e contenendo i costi.
La Salernitana è una matricola che ha scelto di dare continuità al lavoro impostato in Legapro ed ha puntato su un gruppo affiatato, rodato, ma anche in là con gli anni, sul quale ha innestato pochi giovani.
Eppure, sia il Crotone sia la Salernitana, all’atto di scegliere l’uomo giusto per le proprie panchine, hanno optato per due allenatori che amano lavorare con i giovani, che prediligono un calcio propositivo, che predicano ritmi alti e grande aggressività. Se dovessero andare a cena dopo la partita, Juric e Torrente si troverebbero d’accordo su molti punti anche se le condizioni ed i contesti in cui allenano sono diversi.
Crotone è un ambiente piuttosto tranquillo, ormai abituato a svezzare giovani destinati ad esplodere e a consacrarsi altrove.
Salerno è piazza passionale, calda, in cui la pressione è sempre alta e, pur avendo dato in passato prova di saper apprezzare un lavoro incentrato sulla crescita nel tempo di un gruppo giovane ma di qualità, richiede anche spalle larghe e personalità già formate e, dunque, la presenza di uomini di esperienza.
Il Crotone ha un’età media di poco superiore ai 23 anni, la Salernitana ha una carta d’identità che recita 27 anni e qualche mese. La più giovane e la meno giovane, stasera, si troveranno di fronte in una partita a cui il Crotone guarda con la voglia di centrare il tris di successi interni e a cui la Salernitana arriva incerottata ma ancora imbattuta in formato trasferta.
Torrente deve rinunciare a diversi elementi e lancerà nella mischia Pollace, uno dei pochi under a disposizione, virgulto della nidiata biancoceleste che cerca spazio e visibilità tra i pro con la maglia granata.
Per il resto, c’è ancora qualche dubbio sull’atteggiamento tattico perchè non tutti gli interpreti sono al top, ma anche una certezza: almeno per ora, Daniele Sciaudone è fuori dalle scelte. Un controsenso se si pensa al fatto che sia stato uno dei giocatori più a lungo inseguiti in estate, oltre ad essere un pupillo di Torrente. Se la sua esclusione diventerà una costante, il passaggio ad un modulo diverso – 4-4-2 o affini – potrebbe diventare quasi una necessità per una squadra che già aveva in rosa pochi centrocampisti e che deliberatamente pare aver scelto di fare a meno di uno di questi.
Ottobre è un mese fitto di impegni e la Salernitana non ha certo una rosa abbondante, nè tutti i singoli al meglio della forma. Aspettando Nalini, sarebbe opportuno sfruttare al massimo tutte le risorse dell’organico.

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