All’Arechi la squadra di “borgata”, la prima a Salerno per la Lupa Roma

Ecco come arriva la terza squadra della capitale al confronto con la Salernitana

Marco Rarità

Un po’ lupa, un po’ aquila. L’incompatibile messo insieme, è tutto questo e anche di più la Lupa Roma. Nata da una “costola” di Frascati, è una delle squadre di borgata più vincenti d’Italia. Società al suo primo anno tra i professionisti nella sua nuova denominazione datata 2013 quando si trasferì nel quartiere del “consorzio” Axa.

Una squadra con quattro colori sociali, più amati nella capitale, il giallo-rosso e il bianco-celeste, nel logo i due simboli di Lazio e Roma, un paradossale mix per la compagine guidata da mister Cucciari che si presenta all’Arechi per la prima volta nella sua breve storia. Due vittorie, cinque pari e 9 sconfitte, è il bollettino da trasferta della Lupa Roma che affronterà la Salernitana con una nuova veste tattica. Cucciari, infatti, sembra aver abbandonato, dopo l’addio di Perrulli, il tanto apprezzato 4-3-3 che nella prima fase di stagione aveva quasi fatto sperare nel miracolo play-off. Il tridente dietro l’unica punta Del Sorbo, con Margarita e Bariti che agiscono sugli esterni e Cerrai pronto a sostenere il compagno avanzato.

Pedina d’esperienza e qualità da temere, Alessandro Tulli, che potrebbe in alternativa affiancare Del Sorbo se il tecnico dei capitolini opterà per il 4-4-2, con un centrocampo a diamante, modulo adottato nell’ultima vittoria conquistata dalla Lupa Roma ai danni della Reggina.

Da quel successo di inizio marzo, infatti, solo sconfitte e pareggi per i romani. Tre, appunto, i pari consecutivi contro Foggia, Ischia e Vigor Lamezia. Nella gara con l’Ischia Cucciari provò anche la difesa a 3 ma con scarsi risultati. A ridosso della zona play-out, per stessa ammissione del presidente Cerrai alla Lupa mancano tre punti per agguantare la cercata salvezza e programmare l’anno nuovo.

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