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Aliberti portato in carcere a Fuorni dagli uomini della Dia – LE FOTO

I dettagli sulle indagini che hanno portato all'arresto dell'ex sindaco di Scafati, coinvolti anche i vertici del clan Loreto-Ridosso: in mattinata la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai tre indagati

 

Questa mattina la sezione operativa della Dia di Salerno ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere messo dalla sezione del riesame del Tribunale di Salerno nei confronti di Pasquale Aliberti, già sindaco di Scafati e Luigi e Gennaro Ridosso. Luigi, nativo di Castellammare di Stabia, Gennaro di Gragnano, entrambi pregiudicati per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione e reati in materia di armi, attualmente detenuti ed elementi di vertice del clan di camorra operante a Scafati Loreto-Ridosso.

Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati di scambio elettorale politico-mafioso, in relazione alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale di Scafati tenutosi nel 2013. I tre indagati avevano proposto il ricorso in Cassazione, ricorso rigettato in mattinata. L’arresto è stato eseguito dopo una complessa attività investigativa condotta dalla sezione operativa della Dia di Salerno, diretta e coordinata dalla Dda della Procura di Salerno. L’operazione Sarastra avviata dopo un attentato nell’ottobre del 2014 ai danni di un componente di minoranza del Consiglio Comunale di Scafati. Un atto intimidatorio ritenuto sin da subito collegato alla opposizione del consigliere verso alcuni appalti e affidamenti di servizi per realizzare opere pubbliche, conferiti dall’amministrazione comunale.

Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi utili all’emissione, nel 2015, di un decreto di perquisizione esteso anche agli uffici del Comune di Scafati, e contestuale sequestro di documentazione nei confronti di 5 indagati, tra i quali anche Aliberti, con la coniuge Monica Paolino, attuale consigliere regionale. Tutto in relazione alla gestione di numerose gare d’appalto per la realizzazione di opere pubbliche, tra le quali quella per il polo scolastico di Scafati, compresi altri affidamenti diretti concessi dal Comune. L’analisi della documentazione acquisita ha consentito di documentare un significativo cointeresse tra alcuni amministratori del Comune di Scafati e i vertici del clan camorristico Loreto-Ridosso.

A seguito delle attività di indagine, il 21 marzo 2016 il Prefetto di Salerno, su delega del Ministro dell’interno, ha nominato una Commissione con il compito di svolgere mirati accertamenti diretti a verificare eventuali, possibili condizionamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso nell’ambito dell’attività gestionale ed amministrativa del Comune di Scafati.

A seguito delle risultanze emerse nella relazione conclusiva prodotta dalla citata Commissione e inviata dal Prefetto di Salerno, per le determinazioni di competenza, al Ministro dell’interno, in data 27 gennaio 2017 e su conforme proposta del Ministro dell’interno, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Scafati. A seguito di ciò, in data 30 gennaio 2017 il Presidente della Repubblica ha nominato la Commissione Straordinaria per il Comune di Scafati, che tuttora amministra l’ente.

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