Richiedi la tua pubblicità

Al via la mobilitazione contro l’impianto a biomasse a Paestum

Il comitato "Lasciateci liberi di respirare" proverà a difendere il territorio riconosciuto come "Patrimonio dell'umanità" dall'Unesco

admin

Sabato 30 gennaio ci sarà una mobilitazione coordinata dal comitato “Lasciateci liberi di respirare” di Albanella, il quale si muoverà per contrastare il progetto di realizzazione di un impianto a biomasse nel territorio di Capaccio e Paestum a poca distanza dai celeberrimi templi greci, in un’area riconosciuta “Patrimonio dell’umanità” dall’Unesco. Il comitato ha rilasciato, attraverso un comunicato stampa, dei versi per far valere il proprio punto di vista.
Di seguito eccoli riportati:

“La spontaneità della vita stuprata dalla violenza di un impianto
I personaggi di questa storia erano gli abitanti di un paese lontano…ma non troppo, vicino abbastanza da essere il paese di ognuno di noi.
Era il paese di tutti, il NOSTRO.
Correva l’anno…uno di quelli in cui l’uomo fa danni, catastrofi, in cui odia se stesso tanto da creare qualcosa capace di distruggere la sua stessa esistenza.
La natura…. da madre premurosa a nemica da uccidere.
La storia…da radice da coltivare a errore da cancellare.
L’aria come alleato di una guerra che doveva soffocare fino ad uccidere.
Polveri sottili come “vomito” di una “digestione” mal riuscita, come proliferazione di un inquinamento incessante che trovava nell’aria il suo miglior compagno.
Il verde intenso delle colline sbiadito dai “fumi” opachi e spenti, le albe stanche e appassite lasciavano il posto a tramonti senza speranza.
Dal Bel Paese al…”paese soffocato”.
Il sole senza forza, il vento senza potenza, le stagioni senza vita, tutto era morto sotto quella cappa di fumo alimentata senza paura.
Le sue polveri attaccavano i resti di antiche civiltà, i sacri templi erosi fino a diventar “nulla”.
L’agricoltura fu messa in ginocchio: quel naturale motore trainante divenne attività di produzione di “alimenti avvelenati” .
Ma il problema era “smaltire” i rifiuti… l’inceneritore non li avrebbe mai eliminati ma solo trasformati in rifiuti più pericolosi…in nano particelle inquinanti, in ceneri pesanti e polveri fini.
Su quale prato avrebbe giocato un bambino? Su un campo minato.
E mentre tutto questo prendeva forma e spazio per la felicità dei soldi che non comprano la salute..la paura cominciava a farsi sentire.
Uno dei paesi a maggiore vocazione turistica trasformato in un campo di battaglia.
Di quella natura meravigliosa non rimase più niente, di quelle antiche civiltà non c’era più traccia, di quei prodotti Bio solo una falsa etichetta per permettere,ancora una volta, ai soldi di circolare.
Soldi sporchi, inquinati…anche quelli…come tutto, come le coscienze infestate, contagiate, come gli inceneritori che si travestono da Centrali a Biomassa.
Un giorno la centrale a Bio-massa chiese ad una bambina indifesa: “Di che morte preferisci morire?”
La piccola si ricordò di un cartello che aveva letto prima di atterrare sul pianeta terra.
Il cartello recitava così “lascia questo mondo un pò migliore di come l’hai trovato”.
A quel punto la bambina di Zoe (=vita) gridò al mondo “NO BIOMASS”.
Studiò un mondo realmente “green”, difese la storia di chi l’aveva preceduta e restituì all’universo quella vita senza “fumi” dagli orizzonti nitidi.”

No Signal Service

Commenti

I commenti sono disabilitati.