Sabato 18 novembre alle ore 21.00 e domenica 19 novembre alle 18.30 al Teatro Nuovo di Salerno va in scena l’irresistibile commedia di Samy Fayad “Il settimo si riposò”, interpretata dal grande Benedetto Casillo.
Casillo, beniamino del pubblico campano e, in particolare, di quello del Teatro Nuovo, sarà affiancato da Patrizia Capuano e Gennaro Morrone, insieme al resto della compagnia completata da Luciano Piccolo, Enza Barra, Manila Ajello, Marco Lanzuise, Salvatore Catanese, Ida Anastasio, Orentia Marano e Tonia Filomena.
Biglietti: intero 18 euro. Ridotto 15 euro (minorenni e over 65)
Info e prenotazioni: tel. 089220886 (botteghino, dalle ore 17 alle 20)
Lo spettacolo fa parte del Cartellone Comico 2023/2024 del Teatro Nuovo di Salerno.
Trama dello spettacolo
Il protagonista della nostra storia è Antonio Orefice, sedentario e anonimo impiegato che la domenica la passa in pantofole aspettando l’ora di pranzo e la mitica trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”. Il classico sportivo da sofà. L’unico esercizio fisico che contempla ed esegue è la camminata dalla poltrona alla postazione cannocchiale con il quale osserva e scruta le avventure del suo odiato dirimpettaio. E cerca in ogni modo di rovinargli le continue feste e festicciole, che il gaudente nemico si concede platealmente con comitive di amici allegri e chiassosi. fino a notte inoltrata. Vendetta, tremenda vendetta. La domenica mattina è la giornata della rivalsa per il nostro Orefice. Ma a volte, anche il destino sembra accanirsi contro i poveri cristi come lui. E questa giornata per don Antonio diventerà una domenica decisamente bestiale. La radio annuncia che un pericoloso bandito è evaso da un carcere del Nord ed è stato avvistato dirigersi verso Sud. Tutta la popolazione è avvisata di stare in allerta. Il bandito è armato e potrebbe ritrovarsi in qualsiasi parte d’Italia. Solo questo ci mancherebbe: che il gangster si intrufolasse in casa Orefice! Passa l’angelo e dice Amen. Il malvivente irrompe giusto in casa dello sconfortato impiegatuccio. Lui e tutta la sua famiglia restano in ostaggio del criminale che decide di nascondersi a Napoli per, poi, imbarcarsi per la Tunisia. La casa di Antonio si affolla mano a mano di pittoreschi personaggi, con un turbinio di incontrollabili pirotecniche situazioni fino all’epilogo più fantozziano possibile per lo scalcinato protagonista.