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Aeroporto di Salerno, sindacati rispondono a M5S: “Evitiamo strumentalizzazioni..”

Insieme Cgil, Cisl e Uil ripercorrono lo stato dello scalo salernitano e ciò che è previsto dal piano industriale

Comunicato unitario quello presentato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, con i rispettivi segretari che hanno risposto a quanto dichiarato in settimana dagli esponenti regionali del Movimento 5 Stelle con riferimento alle spese e costi, ma soprattutto funzionamento dell’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi:

“Chiediamo alle parti di evitare strumentalizzazioni che offendono i lavoratori e ledono gli interessi del territorio”. Dicono i sindacalisti: “Entrando nel merito delle questioni è necessario precisare che per ridurre i costi di gestione al minimo sono state attuate una serie di iniziative che hanno coinvolto, economicamente ed organizzativamente, anche i lavoratori della struttura con l’applicazione dei contratti di solidarietà e lo svolgimento di attività multifunzionali. Il dichiarato aumento dei costi di gestione risulta essere falso, infatti, le perdite di esercizio dichiarate nell’ultimo triennio 2015/2017 si sono ridotte progressivamente da 1.875.000 € – 1.728.000 € a 1.242.000 € con un evidente ed importante miglioramento finanziario”.

“Per chiarire la situazione – continua la nota – si ritiene opportuno un breve passaggio sulla storia della struttura, infatti, nel febbraio del 2000, la società “Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi S.p.a.” presentava istanza per l’ affidamento ventennale della gestione totale per l’Aeroporto Salerno-Pontecagnano al Ministero delle Finanze che dopo 18 anni ancora non ha dato la concessione. Questo atto scellerato, dovuto alla “burocrazia italiana” è tra le cause principali che hanno determinato uno sperpero di denaro pubblico incalcolabile, che ha portato, i meno attenti, a definire la struttura di Pontecagnano un classico carrozzone. La stessa dirigenza della società ha presentato ricorso al TAR il 9 Gennaio 2017, per l’incomprensibile ritardo del rilascio della concessione definitiva che ha causato danni sia al territorio, per il mancato sviluppo, che alla collettività per i costi di gestione a carico di Regione, Comune e Provincia. Il comportamento del MEF è stato quello che definiamo “Palude Burocratica” ed è stato uguale ad altre realtà nazionali come Parma e Albenga a cui è stato concesso l’affidamento della gestione totale dello scalo solo dopo estenuanti battaglie giudiziarie causate dalle solite incomprensibili e pretestuose obiezioni del MEF che fanno da tappo al già lungo e complesso iter per il rilascio della concessione”.

Proseguono i sindacalisti: “Ricordiamo che il Piano Industriale, per la costituzione della Rete Aeroportuale Campana, è stato approvato tra Regione Campania, Gesac e Aeroporto Costa d’Amalfi prevedendo entro il 2022 la realizzazione di opere di consolidamento e ampliamento della pista salernitana con investimenti complessivi di 135 milioni di euro. I risultati della collaborazione tra i due scali aeroportuali campani cominciano ad essere evidenti e sono manifestati dall’importante aumento dei voli privati in arrivo allo scalo in questo periodo. La contestazione appare inopportuna e strumentale nel momento in cui, dopo anni di sofferenza, si parla di cantierizzazione dei lavori che porteranno la struttura a dare un impulso alla martoriata economia locale. Chiediamo e preghiamo di evitare che la politica interferisca su materie poco note, con dichiarazioni mendaci ed offensive, e di attuare iniziative finalizzate a combattere la complessa e spesso inutile “Palude Burocratica”, che blocca processi di sviluppo sui territori arrecando importanti danni alla collettività”.

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