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Accoglienza migranti nei Comuni salernitani: i progetti per le Sprar con diversi vantaggi

Anci e Prefettura provano a convincere i sindaci salernitani ad aprire centri di assistenza straordinaria e Sprar

Riequilibrare la distribuzione delle quote di immigrati su tutto il territorio nazionale, la necessità presentata dal prefetto Malfi in occasione della riunione svolta il 25 gennaio in Prefettura. Come si legge sul quotidiano Il Mattino, oggi in edicola, in questi giorni da palazzo di governo è partita una comunicazione ufficiale a tutti i sindaci sollecitandoli a seguire la formazione online calendarizzata dall’Anci per martedì 7 febbraio. In pratica Anci e Prefettura rilanciano provando a invogliare i Comuni del Salernitano a costruire la rete di centri Sprar in applicazione al nuovo Piano nazionale di riparto dei migranti.

Formalmente non c’è obbligo per i Comuni di dare seguito a queste richieste ma l’apertura di uno Sprar sul proprio territorio accorderebbe una serie di vantaggi. Dalle progettualità, che saranno finanziate con appositi fondi, si legge su Il Mattino, permetteranno di scegliere che tipo di accoglienza fare e metteranno al riparo da altri arrivi: una volta esaurita la quota da accogliere, stimata in tre migranti ogni mille abitanti, il Ministero non potrà più inviare profughi. Il programma permette di decidere di accogliere solo donne, donne e bambini oppure famiglie. Sarebbe possibile anche scegliere la nazionalità che si preferisce accogliere o, come molti invece auspicano, si potrà scegliere di dare rifugio a migranti senza porre pre-condizioni. Attualmente i Comuni privi di Sprar o Centri di assistenza straordinaria sono 127 su 158.

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