Impresa di Pulizia a Salerno

A Salerno vive il “Sud del Barocco”, geografia di un tempo dell’arte

La mostra si divide in due concetti. Il primo riguarda uno stile, il secondo un territorio. Alla Pinacoteca provinciale di Salerno questa mattina l'inaugurazione

Questa mattina presso la Pinacoteca provinciale di Salerno è stata inaugurata la mostra dal titolo A Sud del Barocco, geografia di un tempo dell’arte,
a cura di don Gianni Citro.

I dipinti

Battistello Caracciolo, Carlo Sellitto, Andrea Vaccaro, Luca Giordano e Francesco Solimena sono solo una parte dei grandi nomi di questa collezione di dipinti esposti: 30 capolavori di pittura barocca meridionale, provenienti da collezioni private, che disegnano un importante percorso di indagine nella storia dell’arte del Sud del nostro paese.

Il progetto promuove e valorizza il sito museale che lo ospita e lo stesso palazzo Pinto, importante esempio di architettura rinascimentale e barocca della città di Salerno. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 9 maggio 2021, dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 19.00.

L’accesso è gratuito

Per maggiori info e prenotazioni scrivere all’indirizzo fondazionemeetingdelmarecrea@gmail.com

La mostra è proposta dalla Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A.
L’esposizione è organizzata in collaborazione con la Provincia di Salerno e la Regione Campania, attraverso SCABEC S.p.A.

La mostra

La mostra si divide in due concetti. Il primo riguarda uno stile, il secondo un territorio.

Da un lato infatti il Barocco è stile e corrente di pensiero rivoluzionario che inaugura, nel corso del Seicento, la lunga strada della modernità nelle arti, espandendosi poi in tutta Europa. Dall’altro, questo nuovo linguaggio trova terreno fertile proprio nel sud europeo e, in particolare, nel nostro meridione, territorio particolarmente aperto alle tensioni di interpretazione e creazione integrale del mondo che questa pittura incarna.

Napoli è uno dei principali epicentri del nuovo stile diviso in un versante naturalista, influenzato da Caravaggio e Ribera, e uno classicista, ispirato alla pittura di scuola bolognese, tra i quali Reni, Domenichino, presto aggiornato secondo i modi della grande decorazione illusiva del barocco di matrice romana di cui Lanfranco è un esponente.

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