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A Salerno la poetessa palestinese Jumana Mustafa

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Prosegue la sesta edizione della rassegna Femminile palestinese, curata da Maria Rosaria Greco e promossa dal Centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo.

Giovedì 24 ottobre, alle ore 18,00, presso il Teatro Ghirelli di Salerno si tiene l’incontro con la poetessa palestinese Jumana Mustafa, autrice del libro “Inciampo non appena cammino lentamente” (Napoli 2011), che riunisce trentacinque poesie scelte dalle sue raccolte e riviste dalla stessa autrice per l’edizione italiana. Traduzione di Bianca Carlino.

Inciampo, non appena cammino lentamente proprio come accade a tutte quelle donne ritrovate nei giacigli della delusione, i capelli rasati le vene recise. Non fermarti presso chi rassomiglia al tuo sogno, non seguire le frecce che conducono alla verità, la verità si trova dall’altra parte. Confusa dalle passioni, abbandonai il sentiero della gloria, brancolavo fra i nasi, ero la prova scientifica che il cuore della donna potesse riflettere tutti i colori dello spettro. Jumana Mustafa

Con l’autrice, Jumana Mustafa, sono presenti: Omar Suleiman, Comunità palestinese Campania
Maria Rosaria Greco, curatrice

Commento musicale di Hartmann Quartett:
Daniele Apicella – tamburi a cornice e percussioni
Renata Frana- dilruba
Gabriele Pagliano – contrabbasso, viella
Carlo Roselli – citola, oud, robab, voce

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BIOGRAFIA

Jumana Mustafa, nasce nel Kuwait nel 1977 da una famiglia palestinese, vive in Giordania dove ottiene la cittadinanza nel 2004. Lavora come corrispondente per diversi quotidiani, tra i quali il giordano Al Ghad nella sezione culturale.
Nel 2008 entra nella compagnia teatrale Al Fauanees con cui istituisce il Festival Poesia in teatro, che si svolge annualmente.
Si dedica alla poesia sin dall’infanzia e pubblica tre raccolte “Estasi Selvaggia” Dar al-Farabi, 2007, “Dieci donne”, Arab Institute for Research and Publiscing, 2009, “Una bellezza defunta vincerà la scommessa” Dar al-Farabi, 2011.
Partecipa a diversi festival internazionali di poesia e teatro in Italia, Siria, Tunisia, Algeria oltre che a numerose serate poetiche a Damasco, Amman e Beirut.
Attualmente lavora presso la UNDIP di Amman come responsabile del settore comunicazione e informazione .

La traduttrice Bianca Carlino (Palermo 1984) ha studiato la lingua araba nelle università di Tunisi, Palermo e Napoli . Ha tradotto in italiano alcune opere di Maram al-Masri

FEMMINILE PALESTINESE

La rassegna Femminile palestinese racconta la Palestina attraverso la sua cultura e la voce delle sue donne. Il progetto inizia nel 2014, a cura di Maria Rosaria Greco, con il sostegno del Centro di Produzione teatrale Casa del Contemporaneo.

Nel 2014 il sottotitolo era “la donna, l’arte, la resistenza” a dimostrazione di come la donna sappia ridisegnare, attraverso l’arte, i confini dell’occupazione. Fra gli altri ospiti è stata con noi la regista Sahera Dirbas.

Nel 2015 il sottotitolo è stato “di storia in storia” perché il focus era la narrazione, il racconto, il recupero della memoria e per questo uno dei momenti culminanti della rassegna è stato l’incontro con lo storico Ilan Pappe.

Nel 2016 “l’occupazione oggi” è stato il sottotitolo della terza edizione e ha analizzato il quadro attuale della Palestina, dopo quasi 70 anni di occupazione. Tra i protagonisti Ibrahim Nasrallah, uno dei massimi poeti palestinesi; la musica levantina e della riva sud del Mediterraneo dei Jussur Project accompagnati dalla cantante Amal Ziad Kaawash e, di nuovo, lo storico Ilan Pappe che ci ha parlato dell’importanza del linguaggio per contrastare l’occupazione nell’incontro “linguaggio, comunicazione, decolonizzazione”.

Nel 2017 il focus è stato “l’arte della resistenza” perché la resistenza sa diventare arte, dalla cucina al cinema. Fra gli ospiti il regista Amer Shomali e il suo film “The wanted 18” che racconta la storia di 18 mucche dichiarate wanted dall’esercito israeliano in quanto minaccia per la sicurezza di Israele.

Nel 2018, la quinta edizione, il focus è stato “la decolonizzazione”. Ricordiamo soprattuto due appuntamenti. Il 2 marzo presso l’Università di Salerno per un approfondimento su “Palestina, decolonizzazione, libertà accademica”. Il secondo ad ottobre: un incontro in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli L’Orientale, con la scrittrice palestinese Adania Shibli, considerata fra le voci più interessanti della giovane letteratura dei Territori Occupati.

Nel 2019, la sesta edizione, il focus è “comunicare la Palestina” per rimarcare il ruolo centrale della comunicazione in un contesto di narrazione tossica. A maggio, il 24, presso il Circolo Arci Marea di Salerno l’incontro con Michele Giorgio ed il libro “Israele, mito e realtà, il movimento sionista e la Nakba palestinese settant’anni dopo” (Edizioni Alegre), scritto insieme a Chiara Cruciati. Il 24 ottobre al Teatro Ghirelli di Salerno la rassegna ospita la poetessa palestinese Jumana Mustafa, autrice del libro “Inciampo non appena cammino lentamente”. A novembre, invece, viene realizzato il progetto “Comunicare la Palestina. Una narrazione diversa” in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli: 15 designer della comunicazione sono stati chiamati a una campagna di sensibilizzazione sulla questione palestinese. I vari lavori prodotti poi diventano oggetto di una mostra presso la sede centrale dell’ABANA, con relativo catalogo e una tavola rotonda, sul tema della comunicazione sociale e sull’importanza di coniugare l’arte all’impegno politico e sociale.

Nel 2020, settima edizione, la mostra “Comunicare la Palestina. Una narrazione diversa” da Napoli si sposta a Salerno, al Teatro Antonio Ghirelli, dove viene presentata il 31 gennaio e dove rimane in esposizione fino alla fine della stagione teatrale. Il programma poi prosegue a febbraio, il 14 e 15, con due giorni dedicati al cinema e al cibo palestinese, “Cinema, hummus e falafel”che vede la proiezione presso il Teatro Antonio Ghirelli di “Fra cielo e terra” di Sahera Dirbas, “Farid” di Ashraf Shakah, “The fading Valley” di Irit Gal e “Omar” di Marco Mario De Notaris e Luca Taiuti, accompagnati da hummus e falafel. Il 27 febbraio, invece, è previsto un momento dedicato al reportage “Donne di Gaza” sulle condizioni femminili di vita nella striscia.

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