A Pescara Torrente si affida ai senatori, Lotito a San Matteo

Dopo il ko con lo Spezia, la Salernitana deve reagire. Il trainer di Cetara schiera Pestrin e Moro in mediana, il patron onora il Patrono

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Dal Tirreno all’Adriatico: la Salernitana cambia mare e spera di ritrovare la rotta giusta. Per l’occasione, mostrando presenza di spirito e buon senso, Vincenzo Torrente si affiderà ad uno spartito tattico diverso dal suo 4-3-3. Accantonato per ragioni contingenti (carenza di uomini, precarie condizioni di alcuni) il suo marchio di fabbrica, il trainer di Cetara passa al 4-2-3-1 in cui Moro, al rientro dopo la squalifica, potrà convivere con capitan Pestrin senza snaturarsi. Il tarantino ha dato il meglio di sè nella passata stagione quando ha giocato nel centrocampo a due ed oggi Torrente lo riproporrà in questa veste.
Due dioscuri davanti alla difesa, un po’ incerottata e certo non al meglio della forma, ed un incursore, Sciaudone, dietro la punta centrale. Anche per l’ex di Bari e Catania il nuovo modulo sa tanto di ciambella di salvataggio, lanciatagli dal tecnico che lo ha visto in difficoltà sul piano fisico ed un po’ spaesato in un contesto tattico in cui non tutto gira alla perfezione.
Sciaudone ha ottime doti, ma non è un trascinatore e, se i meccanismi collettivi non funzionano, ne risente. Stasera dovrà correre quasi sempre in avanti, verso la porta, per appoggiare e sostenere Coda. La vecchia guardia in mediana, l’unico nuovo innesto nel reparto nevralgico convertito in un ruolo che gli concede più libertà d’azione.
Torrente cambia per scelta e per necessità e per capire quale sia la strada da percorrere anche in futuro al fine di portare la barca in acque tranquille. Perchè, inutile negarlo, se sulle rive del Mare Adriatico la Salernitana dovesse incorrere in un altro stop, la gara di sabato con la Ternana diventerebbe già una prova d’appello.
Torrente si affida a Pestrin e Moro per ritrovare equilibrio e solidità. Lotito, reduce da un week end da incubo (domenica sera la Lazio è crollata a Napoli ed è stata contestata dai tifosi davanti ai cancelli di Formello), ha provato a dimenticare le delusioni calcistiche immergendosi nel clima festivo che Salerno ha respirato in occasione di San Matteo. Il patron è uomo di fede ed è ormai pienamente integrato nel tessuto sociale salernitano.
La sua presenza per la Santa Processione non è una novità, ma la conferma del suo forte legame con Salerno e le sue tradizioni. Si dice “passato il Santo, passata la festa”.
L’auspicio è che, dopo San Matteo, la Salernitana possa tornare a far festa.

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