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A Crotone una lezione per la Salernitana, ora serve ripartire

La gioventù del Crotone ha fatto la differenza, in B si va a mille all'ora ed i granata arrancano

admin

Allo “Scida” la Salernitana ha incassato una scoppola pesante della quale Torrente si è assunto le responsabilità, chiedendo anche scusa ai tifosi. Non dovrebbe essere lui – o solo lui – a farlo perchè non è colpa sua se la squadra si ritrova con gli uomini contati. La sconfitta di ieri è figlia di una politica societaria che non ha convinto fin dall’inizio per via della scelta di ignorare quasi del tutto i giovani e di puntare su troppi over a corto di preparazione.
E’ vero che a Crotone i granata accusavano molte defezioni tutte in una volta, che certo non si potevano prevedere a priori, ma il problema è sempre lo stesso: con la lista bloccata a 18 over sarebbero stati fondamentali gli under, quelli che il Crotone ha in gran numero e grazie ai quali la squadra di Juric ha potuto imporre alla gara un ritmo altissimo che la Salernitana, come ha riconosciuto il suo allenatore, non ha potuto sostenere: questo è un campanello d’allarme di quelli assai rumorosi se si pensa che siamo appena alla sesta di campionato e che nel mese di ottobre la Salernitana dovrà disputare altre cinque partite – dal Trapani al Perugia passando per Entella, Cesena e Lanciano – nel giro di venti giorni.
E’ vero che il Crotone può e “deve” per ragioni di bilancio puntare sui giovani, ma è pur vero che ci sono le famose vie di mezzo. Dal canto suo, invece, la Salernitana ha scelto un’altra strada, inserendo pochi giovani che, per forza di cose, Torrente, per giunta un tecnico che ama e sa lavorare con i giovani, sta buttando nella mischia. Il risvolto positivo, l’unico, del brutto ko di ieri è proprio questo. Pollace titolare per l’assenza di Colombo, Empereur inserito in corso d’opera per la seconda volta di fila a causa dell’espulsione di Franco – la quarta su sei partite rimediata dai granata – ed il debutto di Milonkovic nel finale: anche se Pollace è apparso intimidito e spaesato, specie dopo aver commesso l’errore che ha dato via libera a Stoian, è comunque un bene che i giovani abbiano cominciato a prendere confidenza col campionato cadetto perchè, piaccia o no, per arrivare al giro di boa – lontano ancora quindici gare – la Salernitana non potrà basarsi solo sui suoi giocatori più esperti. Qualcuno è fuori per infortunio, qualche altro è fuori condizione, qualche altro ancora dovrà prima o poi tirare il fiato. A Crotone erano contrapposte due filosofie calcistiche ed ha avuto la meglio il “teorema” del Crotone. Del resto, Pitagora ha seminato da quelle parti.
Ci chiediamo: quanto sarebbero costati alla Salernitana Capezzi, un giovane che piaceva tanto a Torrente, e Stoian, esterno d’attacco che il trainer granata aveva allenato a Bari ed avrebbe volentieri accolto anche a Salerno? La Salernitana ha puntato su altri giocatori e solo il tempo dirà se la scelta sia stata felice. Fabiani ha preferito andare sul sicuro, confermando lo zoccolo duro (ma allora anche Favasuli e Calil sarebbero dovuti rientrare nei programmi visto che erano stati determinanti per la promozione), ignorando quasi del tutto il discorso under, magari anche perchè legato alle decisioni ed alle strategie messe a punto a Formello: dalla Lazio sono arrivati solo Strakosha e Pollace, magari avrebbe fatto comodo anche qualche altro giovane biancoceleste, ma, soprattutto, alla luce del fatto che dalla Capitale non c’è stato un travaso così massiccio di forze fresche, perchè non si è guardato da subito in altre direzioni? Ed ancora. Perchè giocatori come Troianiello e Coda sono, quando siamo in pieno campionato, ancora lontani da una condizione accettabile? Ad oggi, si deve prendere atto del fatto che Perrulli, un giocatore messo in lista di sbarco da mesi, sia diventato imprescindibile per poter consentire a Torrente di passare al 4-4-2, modulo che avrebbe dovuto dare maggiori garanzie in fase difensiva a patto di avere esterni di centrocampo di corsa e sacrificio. Il Gabionetta visto ieri sera ha ricordato quello irritante più volte criticato lo scorso anno e, forse, il brasiliano non ha più l’età e la voglia di fare il terzino. Torrente ha sbagliato impostazione tattica per la seconda gara di fila, non fosse altro perchè in panchina ha lasciato due centrocampisti come Bovo e Sciaudone che avrebbero potuto dare un contributo importante.
Il primo doveva, forse, rifiatare, ma il secondo, già escluso con la Ternana, resta l’unico elemento di categoria ingaggiato in estate e non può essere accantonato per un paio di prestazioni insufficienti o per una lite con un compagno.
Gira voce che l’ex Bari abbia già ricevuto il foglio di via, ma, se così fosse, sarebbe quanto meno un provvedimento avventato e prematuro non fosse altro perchè siamo ben lontani da gennaio. Torrente ha voluto Sciaudone ed ha il diritto ed il dovere di pensare – e di sbagliare – con la sua testa.
La classifica non è deficitaria, resta in linea con i programmi del club, ma la Salernitana deve crescere e, per farlo, ha bisogno del contributo di tutti. Tra otto giorni all’Arechi arriverà il Trapani di Cosmi. Ci vorrà un’altra Salernitana per ritrovare i tre punti e dimostrare che a Crotone sia stato solo un incidente di percorso.

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