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Salernitana, coppa indigesta. Brinda il Carpi ai rigori (7-6)

Errori di Rosina e Bocalon. Niente Torino per i granata. Nei primi 90' a segno Minala, Zito, Malcore (rigore) e Concas. Nei supplementari l'ex Alessandria e Nzola

Alfonso Maria Tartarone

CARPI-SALERNITANA 7-6 dopo calci di rigore (0-2 pt; 2-2 st; 3-3 pts; 3-3 sts)

Marcatori. Minala al 2′, Zito al 32′, Malcore (rig.) al 27′ st, Concas al 32′ st., 1′ pts Bocalon, 13′ pts Nzola
Sequenza rigori. Rosina parato, Mbakogu gol, Minala gol, Malcore gol, Bocalon parato, Jelenic parato, Tuia gol, Nzola gol, Vitale gol, Concas gol.

Carpi (3-5-2). Colombi; Poli, Capela, Pachonik (8′ st Malcore); Jelenic, Verna, Vitturini, Saric (1′ st Concas), Nzola, Pasciuti (10′ pts Giorico); Mbakogu, Nzola. A disp.: Serraloco, Romano, Mezzoni, Giorico, Anastasio, Saber, Mabye. All.: Calabro.
Salernitana (4-3-3). Adamonis; Pucino (3′ pts Perico), Bernardini, Tuia, Vitale; Minala, Della Rocca, Ricci (12′ st Odjer): Rosina, Bocalon, Zito (22′ st Alex). A disp.: Iliadis, Adejo, Mantovani, Schiavi, Sifiane, Sprocati, Joao Silva, Roberto. All.: Bollini

Arbitro. Gavillucci di Latina
Assistenti. Vivenzi e Lo Cicero; IV uomo Aureliano.
Note. Spettatori: 1.093 (84 provenienti da Salerno) per un incasso di 9.9940 euro; espulso: Lauriola (ds Carpi); ammoniti: Minala, Ricci, Pasciuti, Adamonis, Vitale, Vitturini, Nzola, Tuia, Perico; calci d’angolo 8-5: ; minuti di recupero: 2′ pt. e 3′ st; 2′ pts e 0′ sts.

LA PARTITA.
Indigesto il terzo turno di Coppa Italia per la Salernitana. A brindare, dagli undici metri, è il Carpi. Rosina e Bocalon falliscono, Concas no per il rigore decisivo. Niente Torino, il prossimo 29 novembre, per i granata del Sud. Minala e Zito illudono, Malcore (rigore inventato dall’arbitro Gavillucci) e Concas chiudono i primi novanta giri di lancette, Bocalon e Nzola timbrano il cartellino durante i supplementari. Al “Cabassi”, sponda campana, le novità di formazione riguardano Zito e Minala. Centoventi secondi, nemmeno il tempo di scaldare i motori e la Salernitana trova la rete del vantaggio. Calcio d’angolo dell’ex Avellino, spizzata del solito Bernardini (come già accaduto per il momentaneo uno a zero con l’Alessandria) e Minala, prima da titolare dopo il “ritorno” in granata, batte agevolmente Colombi a pochi metri dalla linea bianca di porta. Tutto in salita il match per i padroni di casa che subiscono ancora l’arrembaggio dei campani. Questa volta, però, Bocalon viene anticipato ottimamente dal diretto marcatore. I biancorossi continuano a non capirci nulla ed all’ottavo giro di lancette ci prova nuovamente la vecchia conoscenza del Venezia: la conclusione è deviata, provvidenzialmente, da Verna. Rosina e compagnia gestiscono con relativa facilità la reazione, ancora inesistente a dire il vero, dell’undici di Calabro. Funziona, insomma, l’ingresso sul manto erboso dal primo minuto di Zito e Minala: divoratore di fascia il primo, mastino in cabina di regia il secondo. Al 18′, però, si sveglia il Carpi. Merito, però, anche della Salernitana e dalla solita disattenzione difensiva. Nzola innesta il turbo, lascia sul posto Bernardini e sulla sua strada, ad un soffio dal pareggio, trova la gamba di Vitale. Sbanda solo a tratti la compagine granata. Poco dopo, giro di lancette venticinque, è un calcio piazzato di Tuia, steso Milana a millimetri di distanza dall’area di rigore, a chiamare al prodigioso intervento l’estremo difensore di casa. La contesa inizia a farsi pimpante. I ventidue contendenti non si risparmiano ed il botta e risposta prosegue. E’ Mabkogu, mira fuori fuoco, a sprecare la ghiotta sfera per riportare in parità i carpigiani. Chi sbaglia paga (legge non scritta del calcio) ed al 32′ il raddoppio è cosa fatta. Premiato, oltre al solito lavoro sporco di Bocalon, il servizio di Rosina per il mancino di Zito. Due a zero e qualificazione al quarto turno sempre più vicina. Prima frazione di gioco che termina senza ulteriori sussulti, eccezion fatta nei secondi finali con l’ex Juve Stabia per due volte (Tuia lascia campo libero in entrambi i casi, Adamonis ci mette una pazza e successivamente la palla lambisce il palo), ed un Carpi oramai quasi rassegnato al kappò. Nella ripresa ti aspetti la sfuriata (almeno per orgoglio) dei padroni di casa. Niente di tutto questo. E’ la Salernitana a fare la partita ed in quattro minuti, con tentativi di Ricci e Tuia, a creare pericoli nel fragile pacchetto arretrato biancorosso. Mister Calabro prova il tutto per tutto. Dentro anche Concas e Malcore. Il più temerario è comunque Mbakogu. E’ sua l’acrobazia che termina la propria corsa di un niente sul fondo. Dalla panchina, invece, risponde Bollini per frenare l’impeto del collega. Sotto la doccia Ricci, tanta fantasia a singhiozzo, ed in campo Odjer, maggiore sostanza in mediana. La contesa vive una fase di stanca. I granata tengono botta. Il Carpi sembra proprio non credere in una possibile rimonta. Ma come spesso capita, quando i boys di Bollini si adagiano sono gli avversari ad approfittarne. Malcore (25′) carica dal limite e Adamonis dimostra di non essere affatto una seconda scelta. Non riesci a bucare la rete con le tue forze? Il regalo, allora, arriva dall’arbitro Gavillucci. Bernardini interviene, per evitare il peggio, in maniera pulita. Non per il direttore di gara, però, che indica il dischetto del rigore: Malcore ringrazia e accorcia le distanze. Fortuna ed orgoglio tendono una mano ai padroni di casa. La Salernitana cala vistosamente ed al 32′ giunge il pari che non ti aspetti. E’ Concas, bravo a trovare lo stacco aereo determinante da calcio di punizione, a trafiggere l’ex scuola Lazio. Tutto da rifare. Lucidità e gambe, come spesso capita nel calcio di agosto, non aiutano e nemmeno il piatto di Rosina, minuto quarantadue, è chirurgico. Palo e nuovo vantaggio sfumato di un soffio. Triplice fischio, ci si ricarica per i supplementari e trascorsi trenta secondi i campani calano il tris. Erroraccio di Pasciuti, lesto Bocalon che non perdona. Il Carpi non ci sta. Minala s’addormenta e Mbakogu, manco a dirlo, trova sulla strada super Adamonis. Sulla ripartenza Alex crea ed il centravanti veneziano, errore di mira, non chiude definitivamente il match. La stanchezza non perdona, Della Rocca cincischia e Nzola ritrova la strada del pareggio per i suoi. Tre a tre e si cambia campo. Stancamente, nell’ultimo quarto d’ora di gioco, ci si avvia ai rigori. L’unico a non mollare, ritrovado forze nascoste, è Rosina. Il mancino del numero dieci non è accompagnato dalla giusta dose di precisione. Pochi secondi al termine, Della Rocca non arriva in tempo sul liscio di Mbakogu e Adamonis si conferma superlativo: questa volta su Malcore. Cala il sipario e qualificazione che passa attraverso i calci di rigore. Dal dischetto decisivi, in casa Salernitana, gli errori di Rosina e Bocalon. Non sbaglia, per il 7 a 6 finale, Concas.

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