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Uragano Casasola

Travolgente, a volte troppo "brutto" per essere vero eppure.. lo strano caso di Tiago

Con una frase trita e ritrita potremmo dire che Casasola ha dei piedi di “legno”, è quasi goffo e corre male.. ma Tiago tutto questo non lo sa e allora gioca alla grande. E’ un elogio alla normalità, questo ragazzone di 22 anni, lo vedi scorazzare su tutto il versante come se fosse sempre l’ultimo minuto, come se avesse sempre 14 anni. A quell’età, se giochi dietro, ti chiedono di non salire troppo perchè c’è da difendere eppure.  Tiago lo ha fatto anche a Perugia, libero da ogni catena, magari facendo anche infuriare Colantuono, si lascia andare alla follia. Cresciuto in uno dei barrio più verdi di Buenos Aires, Parque Patricios, nei los quemeros dell’Huracan, sognava di giocare come “El patron” e forse, a modo suo, c’è riuscito. El patron non è altro che Jorge Bermudez, storico centrale del Boca Juniors, perchè sì il suo cuore batte per  i los bosteros, e per quel calciatore che aveva i piedi puliti ma era rude, impetuoso, arrembante e soprattutto aveva il vizio del gol. Casasola palla al piede trasmette una sensazione di ansia allo spettatore, l’impressione che stia per perderla da un momento all’altro, invece non accade. Quasi sempre riesce a giocarla, “storto o morto” come si dice, qualcosa esce sempre fuori e non può essere un caso. Autore sì, è capitato, anche di prestazioni negative ma non dal punto vista agonistico. Da quando è arrivato si è preso il posto e non vuole lasciarlo più, affamato com’è, l’uragano Casasola.

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