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Scarichi illegali nel fiume Sele, sequestrato caseificio nel Salernitano

Nuova operazione a tutela dell’ambiente da parte dei militari della Guardia di Finanza – Gruppo di Eboli e del personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Accademia Kronos di Salerno

admin

Nuova operazione a tutela dell’ambiente da parte dei militari della Guardia di Finanza – Gruppo di Eboli e del personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Accademia Kronos di Salerno.

L’ennesima operazione a tutela dell’ambiente svoltasi all’alba del mattino del 3 Aprile, si inserisce nella campagna promossa a livello nazionale dall’Associazione Accademia Kronos “Io faccio la mia parte”, una campagna che ha come obiettivo la sensibilizzazione alle problematiche dell’inquinamento ed il contrasto degli illeciti ambientali attraverso specifiche azioni di controllo del territorio.

Una complessa ed articolata attività che dopo lunghe ricerche ed indagini ha consentito, di individuare i responsabili di un vasto fenomeno di inquinamento di un canale consortile nel quale venivano illecitamente smaltiti fanghi e reflui della lavorazione del latte.

Il personale tecnico delle Guardie AK dopo una accurata attività ispettiva del canale individuava le condotte interrate attraverso le quali venivano illecitamente smaltiti i reflui inquinanti che, dopo un percorso di qualche chilometro, andavano ad immettersi nel fiume Sele (Area della Riserva Naturale Foce Sele Tanagro). A seguito di tale iniziale scoperta i militari della Guardia di Finanza ed il personale tecnico AK procedevano immediatamente alla ispezione all’interno della struttura dalla quale si originavano i reflui.

Nonostante la complessità e le difficoltà operative emerse in fase di controllo a causa della estensione della struttura, un noto caseificio nel quale si effettuava la lavorazione del latte e dei suoi derivati al fine di produrre varie tipologie di prodotti, i militari ed il personale tecnico AK grazie alla loro specifica competenza ed all’impiego di particolari coloranti (fluoresceina) riuscivano a portare alla luce il sistema di condotte interrate tramite le quali da tempo, venivano illecitamente smaltiti i reflui ed i fanghi inquinanti.

Nel prosieguo dell’attività ispettiva, dopo aver proceduto alla identificazione di oltre 15 persone, venivano accertate ulteriori violazioni in materia di gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi a seguito della quale il titolare dell’opificio industriale ed uno dei responsabili dell’impianto venivano denunciati a piede libero per numerose violazioni in materia ambientale.

Tuttavia a seguito di ulteriori verifiche, il personale intervenuto accertava anche la presenza di locali in evidente stato di abbandono e degrado destinati abusivamente all’affumicatura di prodotti derivati dal latte, all’interno dei quali erano presenti rifiuti di varia natura (plastica, indumenti e materiali legnosi verniciati) impiegati presumibilmente per affumicare vari prodotti a seguito di combustione.

Una circostanza a seguito della quale, i militari della Guardia di Finanza di Eboli, richiedevano immediatamente l’intervento dell’ASL competente per territorio che prontamente giunta sul posto, effettuava dei prelievi di campioni di prodotto fresco posto in vendita, al fine di valutare la presenza di sostanze inquinanti ed in particolare idrocarburi policiclici aromatici (IPA) alcuni dei quali  sono classificati dall’IARC come cancerogeni accertati.

A seguito dei fatti accertati e delle numerose violazioni in materia ambientale riscontrate, i militari della Guardia di Finanza procedevano al sequestro di un’area di circa 10.000 metri quadri nonché del caseificio e delle attrezzature in esso presenti, di vari locali, depositi e strutture sulle quali sono in corso verifiche dal punto di vista urbanistico, per un valore complessivo di circa due milioni di euro, nonché dei fatiscenti locali nei quali veniva presumibilmente effettuata l’affumicatura, nonostante il caseificio disponesse di prodotti di libera vendita quale il “fumo liquido” un prodotto che benchè allo stato puro sia classificato come liquido pericoloso e corrosivo, con numerose controindicazioni, viene largamente impiegato dalle industrie alimentari e nei caseifici per affumicare artificialmente i prodotti caseari tramite nebulizzazione o immersione nella soluzione liquida.

 

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