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Salernitana, il Teramo e quella “Malavolta”

Il ricordo del patron dei diavoli, lo scontro a distanza con i granata nel 2006

Marco Rarità

Nella val Tordino, sotto le pendici del Gran Sasso, quando dici “Salernitana” un brivido percorre la schiena dei cittadini teramani. Un triste ricordo, infatti, lega la squadra granata in un vero e proprio crocevia storico per la compagine abruzzese. Era il 2006 nella prima stagione targata Lombardi, la Salernitana guidata da Stefano Cuoghi nonostante l’arrembante finale di stagione non riuscì, sul campo, a conquistare un posto utile per i play-off. Davanti ai granata il Teramo che a centrocampo “sfoggiava” un duo che aveva la Salernitana nel destino. In mediana per gli aprutini c’erano Ciccio Favasuli e Attilio Nicodemo, una diga di tutto rispetto dinanzi alla coppia Luiso-Margarita che portò a casa un discreto bottino di reti. Il campionato terminò con la Salernitana al sesto posto, ad un solo punto dal Teramo ma nel pentolone della disciplinare qualcosa bolliva. Il Teramo del presidente Romano Malavolta venne penalizzato con 4 punti e neanche il ricorso del patron “Romy” servì ai diavoli per recuperare il posto oramai occupato dalla Salernitana. Da quel giorno, probabilmente, secondo le cronache teramane il “giocattolo” del presidente Malavolta si ruppe, l’anno seguente il Teramo non si salvò ai play-out e successivamente il giovane imprenditore, romano di nascita ma con famiglia abruzzese, lasciò il suo sogno biancorosso anche in virtù di un brutto male che lo colpì. Nell’aprile del 2012, al policlinico di Roma si spense a 42 anni uno dei presidenti più amati nella storia del Teramo. Un intreccio particolare, un appuntamento mai banale, sarà anche questo Salernitana-Teramo.

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