“Sono stati due anni intensi, Salerno è una città bellissima e abbiamo lavorato bene. Personalmente le soddisfazioni più belle sono stati gli arresti di singoli cittadini, di ladri di appartamento o l’arresto di una parte del Clan D’agostino. Un bilancio di quello che è stato preferisco lasciarlo fare ai cittadini che mi hanno accolto, spero di aver svolto un giusto lavoro”.
Con queste parole Pasquale Errico, lascia il suo posto di Questore, lascia la strada e le operazioni improvvise del mestiere, per raggiungere la cattedra di Procedura Penale all’Università Federico II di Napoli. In due anni di servizio in città lo abbiamo visto in prima linea per la sicurezza del Lungomare, rincorrendo extracomunitari. Durante l’emergenza furti a Giovi, quando riuscirono ad arrestare due napoletani con armi da scasso, in quel caso furono gli stessi cittadini ad applaudirono. In prima linea durante tutti gli sbarchi, a sostenere e sottolineare la tesi del “porto dell’accoglienza e della speranza“. Si è distinto in ogni occasione e operazione per la passione verso quella divisa che non lo ha mai fatto arrendere o scoraggiare, anche nei momenti più intensi della sua carriera alle prese con diverse realtà criminali tra Napoli, la Sicilia e Gioia Tauro.
“Quando si lascia c’è sempre un momento di commozione, lascio la Polizia di Stato per approdare verso altri lidi. In questi anni di lavoro ho richiamato sempre i miei uomini al sensi di responsabilità verso questo nostro lavoro molto difficile, nel quale bisogna essere molto riflessivi ma anche prendere decisioni con rapidità. – ha dichiarato il Pasquale Errico – Salerno ha una diversità evidente tra la città e la sua Provincia, realtà che convivono e in questa diversità è difficile inserirsi, credo che abbiamo svolto un buon lavoro”.
