“Ogni volta che chiudo gli occhi” una storia di coraggio e speranza

Presentato nel pomeriggio di oggi il libro di Antonio Tessitori, il giovane trentottenne affetto da Sla da dieci anni

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“Ogni volta che chiudo gli occhi-sogni e incubi di un leone nella gabbia della Sla”

è il libro scritto da Antonio Tessitore  ragazzo di 38 anni affetto da Sla  da dieci anni.

“Un gigante di personalità , sentimento , sensibilità e coraggio” come lo definisce Roberto Celano il presidente  dell’Associazione “Attiva Salerno” impegnata nell’ambito del sociale con cui si è tenuta ieri la presentazione dello scritto al Polo Nautico di Salerno.  “Ogni volta che chiudo gli occhi” alla cui stesura con Antonio ha   collaborato  il giornalista  Pietro Cuccaro rappresenta “Uno stimolo in più nel combattere le avversità che ci colpiscono ogni giorno”-come ha affermato Celano.

Il giovane che può comunicare solo attraverso il movimento degli occhi, nonostante la sofferenza della malattia non si è mai arreso anzi     è impegnato nel portare all’attenzione delle istituzioni le problematiche e i casi dei malati di Sla, compagno di lotta l’amico Gaetano Amatruda  che Antonio ha ringraziato pubblicamente.

“Antonio esplode nella rabbia dell’incontro col caso ,col destino,  punta i piedi e comincia a risalire , è un libro di speranza ,di formazione,  che tutti se vogliamo possiamo risalire”-ha affermato l’avvocato Rosa Egidio Masullo nel corso del suo intervento. Hanno preso inoltre parte all’evento l’avvocato Fasolino  ,il direttore dell’Usl di Salerno Angela Annachiarico ,   Nadia Caraiano (pari opportunità e welfare nda) ,la dottoressa  Sonia Senatore   . Nel corso dell’evento si è discusso sull’importanza dell’interazione tra associazioni ed istituizioni in modo da fornire agli  ammalati di Sla di tutti gli strumenti  per potere avere  una vita lavorativa normale , della necessaria comunicazione e collaborazione tra le varie associazioni , l’appello a “non chiudersi”, ma ad interargire,  offrendo ognuno i propri servizi nell’ambito di casi di malati di sla ed inoltre di come le cure paliative abbiano dato di recente dei risultati  sui pazienti . L’emozionante e dignitoso  saluto finale affidato ad Antonio , il primo in Italia ad usare un computer a tracciamento oculare e che si sta impegnando in un lavoro di persuasione affinchè anche le altre persone affette da Sla ne possano fare uso ed in generale per il riconoscimento  dei diritti essenziali dei malati di Sla.

 

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