Nocera, arrestato il pluriomicida delle prostitute

L'artigiano 52enne, incastrato dal Ris, ha confessato

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Arrestato perché ritenuto responsabile dell’omicidio di due prostitute di Nocera Inferiore. Il fermo è stato notificato all’indagato nella tarda serata di ieri da parte dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, emesso dalla locale Procura. Sotto interrogatorio, l’uomo ha confessato.
L’arrestato è Nobile Izzo, 52enne di Nocera Superiore, tappezziere, incensurato, ritenuto responsabile degli omicidi della 63enne Santina Rizzo e della 74enne Maria Ambra, uccise rispettivamente nel febbraio del 2010 e nel maggio dello scorso anno.
“Il primo omicidio- si legge nella nota firmata dal Procuratore Giovanni Francesco Izzo- è avvenuto presso l’abitazione dove si prostituiva la Rizzo, strangolata e poi seviziata con un paio di forbici con cui l’omicida ha insistito sul volto e nelle parti intime”.
All’epoca fu arrestato il falegname 54enne Mario Della Monica che risultò essere l’ultimo cliente della 63enne. Assolto nel 2011 dalla Corte di Assise di Salerno fu poi condannato dopo pochi mesi a 4 anni di reclusione per omicidio colposo. La Corte Cassazione nel dicembre 2014 ha annullato la sentenza di condanna, disponendo che il processo venisse nuovamente celebrato.
“Il secondo omicidio- si legge ancora nella nota- è avvenuto presso la baracca dove la Ambra esercitava l’attività di meretricio. Fu trovata con la cassa toracica schiacciata, la colonna vertebrale sfondata ed oltraggiata con un piede della rete dove poggiava il materasso”.
Le indagini, coadiuvate dal Ris di Roma, hanno consentito di individuare l’omicida dall’esame dei dati relativi al traffico telefonico rilevato nel luogo in cui è avvenuto l’omicidio di Maria Ambra e dei tabulati telefonici di Santina Rizzo; documentare la presenza dell’indagato nei luoghi di entrambi i delitti, attraverso la comparazione del suo profilo genetico con quelli estrapolati dalle tracce biologiche repertate in occasione degli omicidi in argomento e di rinvenire, nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita ieri mattina, un paio di scarpe compatibili con un’impronta repertata in occasione dell’omicidio avvenuto nel maggio 2014 e alcune corde per usi di tappezzeria verosimilmente utilizzate per strangolare la Rizzo.
Il 52enne, durante l’interrogatorio svolto nella giornata di ieri alla presenza del PM e del difensore, ha reso dichiarazioni dal contenuto sostanzialmente confessorio.

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