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Giovani salernitani di Rifondazione Comunista scendono in piazza: “No alternanza scuola-lavoro”

L'accusa: "Registriamo ennesimi comportamenti scorretti e repressivi da parte di alcuni dirigenti scolastici"

“I Giovani Comuniste\i del PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA, Federazione di Salerno, partecipano e promuovono il corteo provinciale del 13 ottobre giornata nazionale di mobilitazione convocata dai sindacati studenteschi e dalla nostra organizzazione nazionali”. Si legge in una nota a firma di Nicola Comanzo ed Emanuela Lodato, Coordinatore Provinciale e Responsabile Scuola dei Giovani Comuniste e Comunisti di Salerno.

“Per dire NO all’alternanza scuola lavoro e contro la legge 107 denominata “Buona Scuola”.   In concomitanza con il corteo e con la giornata di sciopero delle scuole ( lo “sciopero dell’alternanza” )  registriamo ennesimi comportamenti “scorretti” e repressivi da parte di alcuni dirigenti scolastici. I quali facendo valere la loro autorità (ma non l’autorevolezza bene raro per quella categoria) incentivano e inibiscono la costruzione di un pensiero critico, sale fondamentale per i giovani.

Infatti alcune scuole della nostra provincia sono state individuate per lo svolgimento dei pre-test invalsi, ( test che da sempre vedono la nostra totale contrarietà ) e pur di boicottare lo sciopero  qualche dirigente ha minacciato di sospendere gli studenti che parteciperanno alla giornata di mobilitazione. Forse è la moderna versione delle “serrate” che facevano i padroni fino a pochi anni fa? Altri dirigenti scolastici, la maggioranza dei casi a dire il vero, hanno, loro convocato contestualmente al corteo, assemblee di istituto. Negando cosi sia il diritto di avere assemblee conquistate negli anni ’70 con i “decreti delegati”  e riconosciuti e contenuti dallo Statuto delle\gli Studentesse\i, sia il diritto allo sciopero riconosciuto in tutte le democrazie. Quindi due diritti negati in un colpo solo.

In questi ultimi 20 anni, con la Buona Scuola e con le cattive riforme portate avanti dai vari governi (Berlusconi/Monti/Renzi/Gentiloni), la scuola italiana non solo è stata prosciugata dalle risorse economiche stanziate ma si è impoverita soprattutto come proposta formativa. Registriamo infatti oltre 70 milioni di tagli, l’abolizione legale del titolo di studio, diminuzione dell’offerta formativa, e, con DDL Aprea, i privati entrano nella pubblica istruzione privatizzandola nei fatti. A completamento di tale disegno hanno istituito come ciliegina sulla torta l’Alternanza Scuola – Lavoro.

La quale tutto è TRANNE un percorso lavorativo/formativo inerente e coerente con il percorso di studi intrapreso. Le cronache di questo esperimento  ci dicono che per come è impostata l’Alternanza Scuola – Lavoro non è null’altro che  uno strumento che aumenta il disagio agli studenti e alle studentesse e che produce nei fatti una diminuzione sistematicamente tempo di studi.

Infine non esiste nessuna connessione tra il percorso di studio e l’ambito lavorativo, i controlli di tutoraggio e la vigilanza sul reale operato svolto dagli studenti nelle aziende sono inesistenti.  Per tale motivo gli infortuni registrati anche nei giorni scorsi dalle cronache giornalistiche (l’ultimo a Genova) non ci meravigliano. Gli studenti sono nei fatti mano d’opera a costo zero da sfruttare e, se è possibile, anche come strumento per ridurre il proprio personale o quantomeno il loro orario di lavoro come è successo in una nota catena di autogrill nazionale (ci limitiamo a citare gli articoli pubblicati dall’Espresso del 17/05/2017 e del 30/11/2016 ma l’elenco è infinito). Per inciso lo studente infortunato tre giorni fa, mentre guidava un “muletto” mansione e compito NON previsto, NON rientra nella specifica legislazione giuslavorativa né tantomeno supportata dalla carta “diritti e doveri dello studente in alternanza”.

Sommessamente (si fa per dire) ricordiamo che per lo studente non esiste alcun riscontro pedagogico né tantomeno un riconoscimento economico come in altri paesi europei in questa scelta ma l’unico “risultato” che hanno è rappresentato da una ulteriore frammentazione e la precarizzazione delle vite.

Anche per questi motivi siamo assolutamente contrari all’alternanza Scuola Lavoro, ma se proprio dobbiamo svolgerla ne chiediamo una regolamentarizzazione chiara e certa. VOGLIAMO CHE:

  • l’ alternanza scuola lavoro non sia un imposizione ma che diventi una semplice possibilita’ !
  • le aziende scelte (tramite gara pubblica) per l’alternanza devono essere sottoposte a controlli di carattere etico e legale, e che contestualmente si impegnino alla buona riuscita del percorso formativo, senza considerare gli studenti solo alla stregua di unità lavorative a costo zero !

NESSUNO DI NOI VUOLE ESSERE SFRUTTATO.

Per questo domani 13 ottobre manifesteremo. Domani difenderemo il nostro futuro. I giovani comuniste\i del partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea saranno riconoscibili con uno striscione  che reciterà “#13ott  restiamo diritti”. il nostro “spezzone” di corteo sarà “animato”  e con delle strutture in cartone similari ai banconi dei mc donald’s, la stessa multinazionale al primo posto nella scelta dell’alternanza scuola lavoro da parte del miur per lo svolgimento di questo moderno strumento di sfruttamento”.

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