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Dinamica chiara, nessuna autopsia: forse il senso di colpa ha ucciso Ayoub

Quasi 40 minuti nel tentativo di rianimare il giovane, Ayoub Namiri aveva 21anni, da oltre 15 anni viveva nell'alta irpinia, prima delle 14 la lite violenta con la ragazza originaria di Atena Lucana

E’ il tempo delle lacrime e del dolore all’Università di Salerno, un dramma consumato tutto in poche ore ma è l’epilogo, probabilmente, di un percorso interiore. Eppure tutto sembra essere nato dalla relazione con una coetanea ragazza salernitana, Ayoub Namiri aveva 21 anni, era nato nel 1996 a Casablanca ma da ben 15 anni viveva a Lacedonia con la sua famiglia. E nell’alta irpinia Ayoub pare avesse trovato la sua dimensione, un ragazzone alto e magro, con la passione per la dialettica e la musica, tanto da fondare con degli amici una web radio. Poi l’iscrizione alla facoltà di Matematica, indirizzo applicativo all’Università di Salerno. Il ragazzo però si dava da fare anche come mediatore culturale, in una casa famiglia e un centro Sprar a Lacedonia. Lei, una studentessa fuori sede, originaria di Atena Lucana, la lite con Ayoub è stata molto violenta, non l’unica a quanto pare nella loro breve relazione, è stata dimessa ed è tornata a casa con prognosi di dieci giorni, il suo occhio sinistro non si apre bene, un trauma al naso con il setto leggermente deviato, non c’è nulla di rotto.

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IL LITIGIO DOPO LE 13:30

Sotto il rettorato, nei giardini esterni dinanzi la biblioteca centrale, Ayoub e la ragazza litigano, il giovane alza la voce e poi anche le mani. Dopo averla colpita se ne va rapidamente, intanto viene chiamata una ambulanza per soccorrere la ragazza che nel frattempo è scossa, ovviamente, ma non ha mai perso coscienza, restando a piangere su una panchina.

AL MULTIPIANO

E’ un operatore della sorveglianza il primo a vedere il corpo cadere, precipitare dal lato estremo del multipiano dell’Università, oltre 30 metri d’altezza. L’ambulanza in soccorso alla giovane viene dirottata sul posto, ai sanitari della Croce Rossa si aggiungono i medici con l’ambulanza di rianimazione dell’associazione Il Punto di Baronissi, poco dopo arriva anche l’elisoccorso. Sono 40 minuti d’inferno dove si lotta per rianimare Ayoub che, come ha raccontato Fabio Nasti, responsabile sanitario de Il Punto al quotidiano Il Mattino, oggi in edicola, presentava una otorragia massiva con sangue che fuoriusciva dalle orecchie e che nella maggior parte dei casi è una conseguenza della frattura della base cranica. Nulla da fare, i sanitari si disperano nel pianto dopo aver constatato il decesso, l’impatto è stato troppo forte con il suolo.

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LE INDAGINI

Sul posto sono giunti subito gli agenti della Polizia di Stato del commissariato del Campus, che ha seguito le indagini su coordinamento del sostituto procuratore di Nocera Inferiore Ernesto Caggiano. Con il Magistrato anche i Carabinieri di Fisciano. La Polizia Scientifica ha effettuato subito i rilievi, salendo lì dove si è lanciato Ayoub, sulla facciata esterna del multipiano, Una ricostruzione con i rilievi dove emerge la volontà chiara di lanciarsi nel vuoto. Sono le 17 quando il corpo del ragazzo viene trasportato all’obitorio dell’ospedale di Mercato San Severino. Non è stato disposta autopsia dal sostituto procuratore, dinamiche chiare, probabile che Ayoub sia stato “assalito” dal senso di colpa per aver fatto del male alla ragazza, così ha deciso di togliersi la vita consumando nel peggiore dei modi un dramma fin troppo frequente.

 

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