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Era il capo delle estorsioni a Cava, fece assumere moglie e il figlio alla Sorrentino Travel

Tutta l'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Salerno con i Carabinieri di Nocera Inferiore, scoperto un gruppo criminale sul territorio metelliano: si faceva aggiustare le auto e regalare il pesce

Marco Rarità

Importante operazione di Polizia Giudiziaria condotta dalla Squadra Mobile di Salerno con esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare per i reati di usura ed estorsione nei confronti di tre esponenti della criminalità organizzata del territorio di Cava de’Tirreni.

Nelle prime ore della mattinata la Squadra Mobile di Salerno e i Carabinieri del reparto di Nocera Inferiore hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Salerno nei confronti di 3 persone, come detto, operanti a Cava e dediti a numerosi reati tra cui associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, usura pluriaggravata, estorsioni continuate e aggravate dal metodo mafioso, oltre all’intestazione fittizia di beni. Nello stesso contesto operativo sono state sottoposte a sequestro due società operanti nel settore dei trasporti privati e del noleggia e vendita di autovetture, con perquisizioni nei confronti di altri 4 indagati, tre provenienti dall’area di Scafati e Castellammare di Stabia, questi attivamente coinvolti nell’attività di usura e, in un caso, in riciclaggio. Il gruppo criminale sul territorio metelliano aveva a capo Dante Zullo, già condannato per partecipazione ad associazione mafiosa, coadiuvato dal figlio Vincenzo, a sua volta già sottoposto fino a pochi anni fa alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di residenza, e da Vincenzo Porpora, il quale ha continuato a commettere delitti nell’attualità mentre era in regime di detenzione domiciliare per una espiazione di pena definitiva, aveva l’autorizzazione ad allontanarsi da casa per due ore al giorno in orario mattutino. Il capo, Dante Zullo, secondo quanto ricostruito dalla Mobile di Salerno, con il contributo dei Carabinieri di Nocera Inferiore, nelle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Salerno, faceva leva sul suo riconosciuto spesso criminale e in ben due casi coinvolgeva nei propri affari e condotte criminose persone inizialmente vittime dei crimini . Come il caso di Vincenzo Porpora, all’inizio dell’indagine titolare di una pescheria in Corso Mazzini di Cava de’Tirreni. Era in difficoltà economica e per questo motivo costretto a ricorrere a prestiti usurari per il 6mila e 800 euro, con degli interessi di 3mila e 800 euro, oltre a numerose forniture di pesce per un valore di 100 euro ciascuna e una riparazione di auto per un importo di 800 euro.

Successivamente proprio Vincenzo Porpora determinò l’incontro fra Dante Zullo e Giovanni Sorrentino, noto imprenditore cavese operante nel settore del trasporto turistico e del noleggio delle autovetture. Per delle continue violenze e minacce ricevuto da dicembre 2014 fino a maggio di quest’anno Giovanni Sorrentino ha corrisposto con dazioni di denaro acquisti di auto, cavalli e un garage situato a Cava de’ Tirreni in via Mazzino per un importo complessivo di circa 150mila euro. In più lo stesso Sorrentino è stato indotto ad intestarsi fittiziamente dei veicoli, un immobile e dei cavalli, oltre a mettere a disposizione di Dante Zullo e Vincenzo Porpora dei conti correnti della Travel Bus Sorrentino per conto di Dante Zullo.

Addirittura nel 2015 e nel 2016, la Sorrentino Travel è stata costretta ad assumere proprio Dante Zullo, il figlio Vincenzo e la moglie del “capo” Carmela Lamberti, corrispondendo loro delle retribuzioni e contributi previdenziali pur in assenza di effettive prestazioni di lavoro. Nell’ordinanza del Gip si fa riferimento a un vero e propri o”asservimento” della Sorrentino Travel alle esigenze criminali di Dante Zullo.

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