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Aspettando Gabionetta

Il brasiliano "svogliato" che non riesce ancora a fare la differenza

Marco Rarità

«Mas que nada, sai da minha frente, eu quero passar». Comincia così uno dei samba più conosciuti nella storia della musica. Dal portoghese, letteralmente, «Non se ne parla neanche, togliti dai piedi, io voglio passare». Un samba “gagliardo” che non conosce freni, mentre nella culla tra le due costiere c’è un brasiliano che quel freno non lo riesce a togliere. Si chiama Denilson Martinho Gabionetta ma per tutti è sinonimo di speranza.

Attesa, aspettativa, è tutto questo Gabionetta, alla ricerca di un riscatto sul campo per scacciare i fantasmi e uscire dalla lista dei giocatori che hanno deluso con il cavalluccio sul petto.

Come è stato per Massimo Borgobello, come è stato con Pasquale Foggia, per Gabionetta pochi sprazzi di un talento inespresso e tanta rabbia, da parte dei tifosi. «Svogliato», talvolta «assente», appare così Gabionetta, mentre c’è chi è pronto a scommettere su di lui. Il brasiliano ha dimostrato di soffrire i campi poco “curati” della terza serie, di soffrire i modi rudi e le “legnate” del girone C, così come ha fatto vedere qualcosa di buono da esterno, libero da compiti e particolari dettami tattici che gli venivano assegnati da seconda punta, da trequartista o da laterale nel centrocampo a quattro.

Nel calcio, come nella vita, c’è sempre un secondo tempo e i brasiliani lo sanno quand’è che comincia la danza.

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