Hanno messo nero su bianco le forze dell’ordine, facendo chiarezza su quanto avvenuto nella sera dell’11 marzo in piazza del Corso a Nocera Inferiore. Nel cuore della movida nocerina, una rissa con coltelli e bottiglie spaccate tra giovanissimi, quattro identificati e tutti di Nocera Inferiore, accusati di rissa aggravata dall’uso di armi improprie. “Ci preoccupa il fatto che nessuno abbia chiamato le forze dell’ordine durante la rissa – ha dichiarato Luigi Amato, vicequestore del commissariato di Polizia di Nocera Inferiore – compresi i titolari delle attività commerciali, sono rimasti semplici spettatori”. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine tutto è nato per degli apprezzamenti su alcune ragazze, un diverbio per futili motivi, dagli insulti si è passati alle mani, anzi alle bottiglie rotte e utilizzate per ferire, anche un coltello usato da uno dei ragazzi coinvolti, tutti tra i 20 e i 23 anni. Nessun allarme però è stato inviato alle forze dell’ordine che sono arrivate sul posto solo dopo qualche minuto quando i ragazzi si erano già dileguati. La ricostruzione e l’individuazione poi, è stata completata grazie alle immagini di videosorveglianza presenti sul posto, recuperando anche gli smartphone dei ragazzi e visionando le foto che i giovani si scambiavano dopo la rissa, ovvero ferite e volti spaccati dalle botte avvenute quella sera. I giovani, subito dopo i fatti, si sono fatti curare all’Umberto I di Nocera Inferiore e al Tortora di Pagani. “È impensabile che nessuno abbia visto nulla. La prevenzione in certi casi è più importante della repressione. Chiamare il 112 o il 113 non è difficile, sono tre cifre. La movida è positiva per una città bella come Nocera ma va anche monitorata” ha dichiarato il vicequestore Amato che preferisce non parlare di baby gang, piuttosto preoccupato invece dalla presenza costante di sostanze stupefacenti sul territorio.
Apprezzamenti su ragazze e scoppiò la rissa, ecco cosa è accaduto l’11 marzo a Nocera
La ricostruzione delle forze dell'ordine, il vicequestore Amato: "Non parlerei di baby gang ma preoccupa la costante presenza di sostanze stupefacenti"
24 marzo 2018
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