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Antonino “sliding doors” e quelle lacrime sull’ippocampo

Sarà anche la partita di Ragusa, con le emozioni dell'esterno siciliano che tornerà all'Arechi cosi..

Marco Rarità

Si prenderà un po di tempo, quel secondo in più, anche un attimo ma se lo prenderà. Resterà solo a pensare sotto il torpedone, quel ragazzo nato sullo “Stretto”. Era il 19esimo secondo del 19esimo minuto del secondo tempo, il 19 giugno di quattro anni fa, perchè quando il destino si impegna è proprio bravo. Bravo come lui, sull’esterno a volare al centro con una palla tagliata dal sinistro di Carrus. Allunga leggermente il corpo, porta in apnea 30mila persone, e prova con il suo piede destro a fare quello che ogni Miss Italia sogna dalla prima edizione: la pace nel mondo. Ma il calcio è fatto di porte, Antonino è come Gwyneth Paltrow in Sliding Doors, quella porta scorrevole di un tram chiamato “promozione” non si apre, resta chiuso nell’album dei ricordi, perchè il destino quella volta si è impegnato così. E gli si piazzerà davanti agli occhi quella rincorsa in un pomeriggio d’inizio estate, quando non c’era tempo e lui che sì, come tutti, quella volta ci ha creduto davvero. Antonino sotto il torpedone dell’Arechi, con un altro cavalluccio sul petto, perchè il destino a volte è proprio bravo.

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