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Adescano undicenne su Whatsapp scambiando foto e video a carattere sessuale

Michele Crisopulli e Moulay Lhassane Bougafou sono i due uomini che hanno ingannato la bambina della provincia di Salerno

Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Salerno, personale della Sezione di Polizia Giudiziaria, aliquota Polizia di Stato di questa Procure della Repubblica e personale della Squadra Mobile, hanno eseguito l’ordinanza applicativa della misura della custodia in carcere emessa dal Gip presso il locale Tribunale a carico di Crisopulli Michele, quarantenne abitante a Milano e Bougafou Moulay Lhassane, marocchino quarantasettenne abitante a Barletta entrambi gravemente indiziati del delitto di cui agli art.li 609 quater c.p. (atti sessuali con minorenne), 600 ter c.p. (produzione materiale pedopornografico), 609 quinquies c.p. (corruzione di minorenne). Bougafou Moulay Lhassane è altresì indagato per avere dichiarato false generalità alla Polizia Giudiziaria in occasione della sua identificazione.

Le indagini a carico dei due indagati sono state avviate nello scorso mese di marzo in seguito alla presentazione presso la locale Procura di una denuncia da parte di due genitori i quali avevano scoperto che la loro figlia, una bambina di appena undici anni, residente nella provincia di Salerno, aveva intrapreso numerose conversazioni “Whatsapp” con due uomini adulti dal chiaro ed inequivocabile contenuto sessuale con scambio di materiale pedopornografico, quali foto, video e messaggi vocali.

Le indagini svolte dalla locale Sezione di Polizia Giudiziaria e dalla Squadra Mobile di Salerno, anche mediante l’analisi dei tabulati e delle conversazioni avvenute le applicazioni “Whatsapp” e “Facebook”, hanno consentito di individuare nel Crisopulli Michele e nel Bougafou Moulay Lhassane (quest’ultimo condannato alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione per il delitto di violenza sessuale su minore avvenuta in provincia di Padova), gli autori dei reati di cui sopra.

In occasione delle perquisizioni effettuate nelle abitazioni dei due indagati sono stati rinvenuti i telefoni cellulari utilizzati per scambiare il materale pedo-pornografico nonchè altri supporti informatici in fase di analisi.

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